“Sei personaggi in cerca d’autore” è, senza ombra di dubbio il testo teatrale che più di altri porta in sé una forza di attrazione irripetibile verso il pubblico e verso chi sceglie di metterlo in scena: per il rapporto tra finzione e realtà indagato fino alle cellule essenziali, per i passaggi schizofrenici tra narrazione e interpretazione, tra la riflessione sul ruolo del teatro e la sopraffazione dell’illusione sulla realtà, per la follia che sprigiona il testo e che strega attori e registi. Come per nessun’altra forma d’arte, respirare in sincrono insieme agli attori, è la maniera più dolce di affrontare il tema angosciante della follia.

Per la compagnia VicoQuartoMazzini l’uomo di teatro è paragonabile all’uomo-panino all’angolo della strada che distribuisce volantini del fast food e aspetta la fine dell’orario di lavoro. Sopraffatto e alienato dalla realtà illusoria che lui stesso ha creato, finisce per esserne vittima. A differenza del testo pirandelliano non c’è il capocomico: è il regista a subire i fantasmi della propria fantasia. I sei personaggi che, ossessivamente, gli chiedono di andare in scena per poter vivere finalmente la vita per la quale sono stati creati, lo sovrastano e si impadroniscono di lui. La voce di Pirandello risuona prepotente in sala, come se fosse una guida: «Ho scritto quest’opera per liberarmi da un incubo».

La regia di Gabriele Palocà è disarmante: tra le svariate mise en scene sicuramente non sono mai stati annoverati uomini-panino, o una Madama Pace-Drag Queen che irrompe sulla scena in leggins di color fucsia e body (in memoria della Jane Fonda degli anni ’80). Il portamento a metà tra Cher e Raffaella Carrà le conferisce l’accento sfrontato ed eccessivo, voluto da Pirandello (il grammelot “spagnolo-esperanto” è rispettato alla lettera), ma nel contempo una divertente irriverenza verso l’autore, che nel copione aveva descritto al dettaglio la modalità della messa in scena.

Nell’essenzialità scenografica, gioca un ruolo fondamentale l’uso della luce. In particolare l’immagine dei volti dei sei personaggi che spuntano fuori da due coni di luce che attraversano orizzontalmente il palco, dà la giusta angoscia allo stato d’animo del regista: a lui, uomo di teatro che si è arreso all’impossibilità di poter vivere con l’arte, le creature rivolgono un accorato grido di aiuto, affinché non le abbandoni. Il messaggio politico è forte e d’impatto.

TitoloSei personaggi in cerca d'autore
AutoreLuigi Pirandello
RegiaGabriele Palocà
InterpretiMichele Altamura, Nicola Borghesi, Riccardo Lanzarone, Paola Aiello, Natalie Norma Fella
Durata70'
ProduzioneVicoQuartoMazzini e Teatro Kismet Opera con il sostegno di Progetto Goldstein e Teatro dell'Orologio
Anno2015
GenereDramma
Applausi del pubblicoRipetuti
CompagniaVicoQuartoMazzini
In scenaTeatro dell'Orologio dal 17 febbraio al 1 marzo 2015