Cosa c’è di più sicuro e rilassante di una comoda poltrona a teatro? O meglio… C’era…

Il buio di una sala teatrale non è poi così rassicurante se ci pensate, circondati da estranei che ti siedono accanto oppure alle tue spalle. In fin dei conti il buio è una delle paure più ancestrali che colpiscono ogni essere umano, ivi compreso l’uomo. Ma la paura, innata o appresa, può assumere diverse forme e denominazioni, con variazioni d’intensità che vanno dall’apprensione, allo spavento fino al terrore puro.

Tutto questo e non solo è il cuore di uno spettacolo anomalo ed originale, campione d’incassi in Spagna ed America Latina, adattato per l’Italia da Franco Ferrini (sceneggiatore di film di Dario Argento e di “C’era una volta in America”) su progetto artistico di Gianluca Ramazzotti: Non aver paura. Più che uno spettacolo, un esperimento che tra ambientazioni sorprendenti, terrori psicologici ed effetti speciali cala il pubblico all’interno di un’atmosfera inquietante, coinvolgendolo dal punto di vista psicologico e non solo, in un’esperienza unica in ogni sua serata.

Ad accompagnare il pubblico all’interno di questo viaggio nelle nostre paure, Gianni Garko – volto di film di culto del cinema italiano degli anni ’60 e ’70 come la serie di ”Sartana”, “10.000 dollari per un massacro”, “La notte dei diavoli”, “Sette note in nero” – che grazie all’uso sapiente della voce costruisce un’atmosfera minacciosa, miscelando realtà e finzione, materiale documentaristico e ricostruzioni ad hoc finalizzate a togliere ogni sicurezza.

La locandina

Il filo conduttore è una storia ambientata in un antico teatro, all’inizio del secolo scorso, dove un terribile incendio tolse la vita a 23 persone fra cui la piccola Violetta Sperelli, che si esibiva quella sera, insieme al padre Ettore. I corpi dei due non vennero mai ritrovati e sulle ceneri dei locali fu ricostruito il nuovo teatro, il Vittoria appunto, da allora luogo di eventi paranormali e sorprendenti, a cui lo spettatore avrà la dis-avventura di assistere in diretta.

All’interno di questa cornice, tre corti teatrali, ognuno incentrato su una paura ben definita. Il primo indaga l’ecofobia (la paura di restare soli in casa): una giovane chiamata a fare da babysitter in un’immensa villa sperduta nella periferia di Torino, anno 2013. Il suo unico strumento di contatto con l’esterno è un cellulare con la batteria quasi scarica… La costruzione è da film horror alla Scream (di cui ricorda il fenomenale incipit), la riuscita è di altrettanto effetto grazie alla bravura della protagonista Claudia Genolini.
Il secondo corto parla di agiofobia, la paura dei Santi, con protagonista un venditore di statuette religiose alle prese con un presunto caso di possessione. La messa in scena ricorda un certo cinema horror degli Anni Settanta e l’effetto da salto sulla sedia è assicurato. Vedere per credere.
Il terzo riguarda la coulrofobia, la paura dei clown. La scena si svolge nell’ambiente spoglio di un magazzino in cui sono conservati manichini, bambole e automi protagonisti di una imminente asta (echi di Saw L’enigmista sono più di una suggestione). Durante la notte, alla presenza di un guardia giurata iniziano eventi incredibili ed inspiegabili che portano a tragiche conseguenze.

Grazie alla bravura degli attori, agli effetti speciali ed a invenzioni sceniche che puntano ad avvolgere la platea in un’atmosfera di angoscia e insicurezza, Non aver paura raggiunge il suo obiettivo di “farti essere parte dello spettacolo medesimo” suscitando nello spettatore un’ansia sostenuta, un’inquietudine profonda, un sano terrore che qualcosa di irreparabile possa accadere, ed accadrà, alle tue spalle, accanto, intorno a te.

TitoloNON AVER PAURA … E’ Solo Uno Spettacolo
AutoreEduardo Aldan
AdattamentoFranco Ferrini
RegiaRicard Reguant ed Enzo Masci
InterpretiClaudia Genolini, Simone Giacinti, Emiliano Ottaviani, Gianni Garko
Durata75'
ProduzioneGinevra Media Prod Srl e Aldan Company
Anno2017
GenereHorror
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenaDal 15 febbraio al 4 marzo 2018 al Teatro Vittoria di Roma