Quattro sedie vuote, due musicisti (una chitarra ed un basso) alle loro spalle; docce di luce dall’alto ad illuminare i quattro elementi scenici. L’ambiente così strutturato è accogliente, intimo e ricorda il palco di un antico club jazz.

È qui che prende vita la vera storia di Vasinto Cruciani, cantante melodico in una città (Roma) dove ci sono più cantanti che semafori; Vasinto Cruciani attore comico e all’occasione drammatico, in una città (Roma) dove ci sono più attori che cacche di piccione.grande_wc_85x125_stampa Vasinto come il nonno, frutto di un misunderstunding linguistico, quando il bisnonno volle dare al figlio il nome del primo Presidente degli Stati Uniti d’America nonché della capitale del medesimo Stato: Washington. Purtroppo la deficienza in ambito linguistico, sommata a quella comprensiva dell’impiegato dell’anagrafe, generarono il nome di Vasinto. E con il nome segue una sequela di situazioni di umorismo volontario. Ma Vasinto Cruciani, l’artista che sognava Broadway e si esibiva a Torvajanica, il sognatore con l’incubo nel cassetto, l’artista incompreso, il poeta maledetto da se stesso, non demorde davanti le difficoltà e riappropriandosi del proprio nome (Washington) ed affidandosi ad un manager barese che ricorda «questa è la tua ultima occasione… fattela abbastare!», tra balere e cassonetti, zoo marini e studi cinematografici, morde la vita prima che questa possa abbondantemente mordere lui… Nuovamente. E la sua vita cambia radicalmente quando su un set di Cinecittà incontra niente poco di meno che Giulia Roberts, la famosa attrice americana alla ricerca di una guida locale per la sua “Vacanza Romana”.

La brillante scrittura di Pierpaolo Palladino (sebbene il testo necessiterebbe di maggior asciuttezza sopratutto nella seconda parte), trova giusta voce, ritmo, simpatia, nonché empatia nella verve comica di Fabrizio Giannini, autore, attore e regista formatosi nell’Accademia di Enzo Garinei. Regista interno del testo, l’attore si muove tra le quattro sedie passando senza soluzione di continuità da Washington Cruciani all’impresario pugliese, dal bimbo malefico al leone col giornale, da Leonardo di Caprio a Giulia Roberts, dal gorilla Cheese al regista milanese omosessuale, strappando applausi e risate a ripetizione. Da perfezionare invece i diversi dialetti che compongono la colonna sonora dello spettacolo, insieme alle musiche “dal vivo” di Vittorio Giannelli.

Da vedere per una serata di puro relax.

 

 

 

AutorePierpaolo Palladino
RegiaPierpaolo Palladino
MusicheVittorio Giannelli
InterpretiFabrizio Giannini, Vittorio Giannelli (chitarra e voce), Fabiola Torresi (basso e voce)
Durata90'
ProduzioneKacini produzioni
Anno2015
Generemonologo
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenafino all'8 marzo 2015 al Teatro de' Servi, Roma