Amore. Violenza. O forse la violenza di un amore. Di certo non un amore violento. E una battaglia, come solo l’amore sa essere, tra un Uomo e una Donna. I due potrebbero sembrare guerrieri, in realtà sono amanti. Eccolo allora l’amore nascosto però dietro le bombe. “Tender Napalm” di Philip Ridley è un testo che già nel titolo svela il suo essere intrinsecamente un ossimoro. Carlo Emilio Lerici lo porta in scena, all’interno della XIV edizione della rassegna Trend – Nuove frontiere della scena britannica, disponendo i protagonisti Monica Belardinelli e Federico Lima Roque su un grande letto al centro del palco. Un letto che è un’isola deserta o un ring sul quale i due combattono senza paura. Occhi ammiccanti e vogliosi lasciano in un attimo il posto a sguardi infuocati di odio. Non c’è salvezza, nonostante si amino.

La locandina di Tender Napalm

La locandina di Tender Napalm

E poi ci sono le bombe: «Le tue labbra… Sono una cosa così bagnata. Potrei spremere una bomba tra quelle labbra» sussurra l’Uomo alla Donna. Una lotta fatta di parole che accarezzano, colpiscono senza pietà e a tradimento, come le bombe. E come le bombe fanno male e lasciano morti e feriti. Il testo di Philip Ridley è feroce, esamina la violenza dell’amore e la stretta connessione con l’odio attraverso le fantasie che i protagonisti si scambiano in un gioco erotico in cui si alternano parole che sono carezze languide sulla schiena ma anche crudeli pugni in faccia. Parole che sono armi, sia per consolare che per castrare.

Nella lotta disperata tra immaginazione e realtà, tra ricordi di un tragico passato e la solitudine in cui l’amore li getta come naufraghi su di un’isola deserta, gli interpreti a tratti si perdono. Se la prima parte dello spettacolo è più fisica, rude e quasi lisergica, la seconda è più intima e intensa. Ed è in quest’ultima che i due bravi attori si riconoscono di più, è qui che le intenzioni sono più affini a quelle del testo. La superficie, circoscritta, di un letto che segna i confini dello spazio scenico avrebbe dovuto essere scavalcata dalla potenza della lotta, non solo verbale. A volte, invece, questo scontro è rimasto appeso sulle labbra, senza trovare libero sfogo nei corpi che paiono trattenere tutta la tensione di un testo così complesso e crudo e poetico. In un disegno di luci cullato e sottolineato dalle musiche (una fra tutte “Quiet” del gruppo post-rock statunitense This Will Destroy You), la Belardinelli e Lima Roque non riescono pienamente a spiazzare così com’è nelle intenzioni, non troppo nascoste, dell’autore. Ridley, enfant prodige della drammaturgia contemporanea, che il regista conosce bene e con cui in passato si è confrontato con successo.

L’ambiguità è la forza di “Tender Napalm”, che Lerici ripropone senza paure. E senza paura racconta di come tra i due accada qualcosa di intimo e meraviglioso, ma allo stesso tempo di terribilmente spaventoso. In una parola: l’amore.

TitoloTender Napalm
AutorePhilip Ridley con la traduzione di Carlo Emilio Lerici
AdattamentoCarlo Emilio Lerici
RegiaCarlo Emilio Lerici
SceneGregorio Botta
SuonoGiuseppe D'Amato
Aiuto regiaMartina Gatto
InterpretiMonica Belardinelli e Federico Lima Roque
Durata180'
ProduzioneIstituto Studi dello Spettacolo Teatro Studio
Progetto graficoCarlo Mangiafesta
Anno2015
Applausi del pubblicoScroscianti
In scenaAl Teatro Belli di Roma fino all’11 dicembre 2015