La quindicenne Rebecca insieme al fratellino Tyler, stanno per incontrare per la prima volta nella loro vita i nonni materni che vivono in una vecchia casa a Masonville, Pennsylvania, documentando questa loro esperienza attraverso l’occhio di una videocamera.
I due anziani sembrano la classica coppia di nonni affettuosi, un po’ in imbarazzo davanti alla telecamera, ma c’è da capirli suvvia, ed a due nipotini adolescenti che vedono per la prima volta dopo l’abbandono tanto traumatico quanto misterioso della figlia più di vent’anni prima.
Lui passa le giornate a tagliare la legna, fare le compere in città accudire la moglie che pare un po’ svampita ma in compenso cucina ottime torte. Insomma due innocui ed amorevoli nonnini.
Peccato però che dopo le 21,30 quando le luci della casa si spengono e i due nipotini sono invitati a ritirarsi nella propria cameretta per non uscirne fino al mattino, qualcosa di angosciante accade in quella casa: passi furtivi, misteriosi scricchiolii, qualcosa o qualcuno si muove tra le stanze, lungo i corridoi, sù e giù per le scale…
La curiosità è crescente e non gestibile da parte dei due adolescenti, fino a quando decideranno di aprire quella porta e scoprire cosa vi si nasconda dietro.

American Gothic di Grant Wood (1930)
The Visit segna il grande ritorno al cinema di M. Night Shyamalan, regista de Il sesto senso, che dopo l’insuccesso dei suoi ultimi lavori, si rifugia in un piccolo film, un horror low-budget, dimostrando di possedere ancora quel tocco che lo ha portato al grande successo (Unbreakable, Signs, The Village).
I due nonni protagonisti sembrano usciti dal dipinto di Grant Wood ‘American Gothic’, portando con loro la stessa inquietudine ed orrore strisciante che emerge dalle pennellate dell’artista statunitense.
E The Visit è da considerarsi un horror gotico, esaltato dalla capacità affabulativa del regista, da una luce fosca con cui il direttore della fotografia Maryse Alberti immerge ogni ambiente, da una recitazione fatta di sottrazioni, declinando facilonerie e scorciatoie volte a colpire il pubblico con colpi bassi oramai abusati in altre pellicole di genere.
Il film ha il pregio di avvolgere lo spettatore in un turbamento crescente minuto dopo minuto, fino alla vertigine provocata dallo ‘Shyamalan touch’, vero e proprio marchio di fabbrica dell’autore di origini indiane, la chiave di volta attraverso la quale tutto quanto visto precedentemente appare sotto una luce nuova, più fosca, inquietante, spaventosa.
Titolo originale | id. |
Regia | M. Night Shyamalan |
Sceneggiatura | M. Night Shyamalan |
Fotografia | Maryse Alberti |
Montaggio | Luke Franco Ciarrocchi |
Scenografia | Naaman Marshall |
Costumi | Amy Westcott |
Cast | Olivia DeJonge, Ed Oxenbould, Kathryn Hahn, Deanna Dunagan, Peter McRobbie, Benjamin Kanes, Celia Keenan-Bolger |
Produzione | Blinding Edge Pictures, Blumhouse Productions |
Anno | 2015 |
Nazione | USA |
Genere | Horror |
Durata | 94' |
Distribuzione | Universal Pictures |
Uscita | 26 Novembre 2015 |
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