Fabrizio Gifuni e Massimo Popolizio in una scena dello spettacolo.

Fabrizio Gifuni e Massimo Popolizio in una scena dello spettacolo.

Una scatola bianca e, dentro, la magia del teatro. “Lehman Trilogy”, dal testo, straordinario, di Stefano Massini, e con la regia di Luca Ronconi, è un’esplosione di emozioni. Non si sbaglia a parlare di capolavoro, è uno di quegli spettacoli che – è certo – fanno la storia del teatro. Immensi sono i protagonisti (Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni e Massimo Popolizio), un mosaico pulito e funzionale di tavole di legno la scena sobria (Marco Rossi), serrata e ispirata (più la prima parte, in realtà, della seconda, ma i livelli restano sempre elevati) la drammaturgia. Su tutto e dentro tutto il grande Luca Ronconi che, in questa ultima regia, assembla parole e testo in un collage perfetto.

La vicenda è quella della famiglia ebrea Lehman, i cui tre figli a metà dell’Ottocento emigrano dalla Baviera in Alabama, a Montgomery, dove aprono un emporio di tessuti. Così Heyum diventa Henry (Massimo De Francovich, emozionante e in alcune scene così somigliante a Ronconi) e Mendel prende il nome di Emanuel (Fabrizio Gifuni, elegante e scattante); e poi c’è il più piccolo dei tre, Mayer “Bulbe” (Massimo Popolizio, ispirato e inarrivabile come non mai). Henry è la testa, Emanuel il braccio, Mayer la patata. Tre fratelli che hanno fatto la storia dell’economia americana passando dal cotone al caffè, dalle infrastrutture fino ad arrivare alla Borsa, dove tutto si vende ma nella realtà non esiste nessuna merce. La prima parte (Tre fratelli) termina all’inizio del Novecento con la morte di Henry e l’avvento della nuova generazione guidata dal nipote Philip, un Paolo Pierobon che regge il confronto con i tre giganti e al quale è affidata praticamente tutta la seconda parte (Padri e figli) che arriva fino alla catastrofe dei mutui subprime e al fallimento della più che centenaria Lehman Brothers, il 15 settembre 2008.

Una scena dello spettacolo

Una scena dello spettacolo

La musica scarna, la scenografia – si diceva – sobria, i costumi, a parte qualche piccolo dettaglio, atemporali. Tutto costruito attorno alla parola ora cantilenante, ora vivace, ora ripetitiva, ora monotòna. Ingranaggio perfetto, perfetta tutta la compagnia che conta anche Fabrizio Falco, Raffaele Esposito, Denis Fasolo, Roberto Zibetti, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti e Laila Maria Fernandez. Un totale di quasi 5 ore che scorrono via senza intoppi. Da vedere e rivedere.

TitoloLehman Trilogy
AutoreStefano Massini
RegiaLuca Ronconi
SceneMarco Rossi
CostumiGianluca Sbicca
SuonoLuigi La Selva
LuciA. J. Weissbard
Interpreti(in ordine di apparizione) Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Martin Ilunga Chishimba, Paolo Pierobon, Fabrizio Falco, Raffaele Esposito, Denis Fasolo, Roberto Zibetti, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti, Laila Maria Fernandez
Durata290'
Produzioneproduzione Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa
Anno2015
Applausi del pubblicoA scena aperta
In scenaAl Teatro Argentina fino al 18 dicembre 2016