Il prossimo 4 ottobre arriverà in libreria per i tipi di FVE Editori “Mostri Sacri” l’ultimo libro di Miro Silvera. A cavallo tra memoire e ritratto, l’opera ripercorre la stagione irripetibile del teatro e della cultura italiana degli anni ‘60 e ‘70, raccontata dalla voce di uno dei suoi più grandi protagonisti, recentemente scomparso nel giorno del suo ottantesimo compleanno. La storia di una città, quella di Milano, e di un movimento culturale, che dai palchi del Piccolo Teatro e del Franco Parenti ha fatto sognare migliaia di persone. Silvera racconta l’incontro con i “Mostri Sacri” del teatro e della letteratura: grandi personalità percepite come inavvicinabili ma che si rivelano poi figure disposte a nutrire e coltivare giovani talenti. Amori e amicizie, nati grazie all’arte, che si intrecciano e producono, inarrestabili, un futuro.
Pagine fatte di vite, di attori e registi, scrittori e artisti: da Paolo Grassi, Giorgio Strehler e Franco Parenti a Milva e Ornella Vanoni; da Inge Feltrinelli a Valentino Bompiani e Mario Schifano, e poi ancora il travolgente sodalizio amoroso tra Fernanda Pivano ed Ettore Sottsass e la schiera ribelle e febbrile di scrittori e poeti tradotti da Nanda lungo un’intera vita.
Come un perfetto regista, Silvera illumina con un cono di luce le figure cardine di quel milieu culturale: l’autore ci racconta i retroscena, ci porta dietro le quinte dove si anima un intero movimento, specchio della realtà di quel periodo. Come dice il critico teatrale Maurizio Porro “Miro Silvera ha registrato le emozioni di una città nel suo momento migliore: è un navigatore solitario che vorremmo raggiungere”. Anni di grandi maestri e giovani talenti, dove la politica dava ancora uno sguardo alla cultura, la giovinezza era una fonte inestimabile e il fallimento un passo fondamentale.
Parte proprio da un fallimento, questa storia, da quando, dopo essere stato rifiutato dall’accademia, Silvera scrisse una lettera al direttore teatrale Paolo Grassi. Chiese consiglio al grande maestro e, non aspettandosi una considerazione, sfogò la sua frustrazione. Ma, con sommo stupore, il giovane Silvera ricevette subito una risposta. “Mostri Sacri” è la testimonianza di un uomo protagonista degli eventi narrati, un racconto di grandi amicizie, come quella con Fernanda Pivano. Pagine arricchite da un apparato epistolare fatto di lettere, cartoline e foto inedite: Miro Silvera si rivolge, commosso e devoto, a questi “Mostri Sacri”, testimoni di un mondo che ha continuato a operare per l’arte mentre il volto dell’Italia andava via via cambiando, scoprendo, a sue spese, il disincanto del tempo presente.
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