Le Weekend

La verità è che li guardi e pensi a Woody Allen e Diane Keaton a come sarebbero stati se fossero rimasti insieme e a quanto i personaggi assomigliano agli originali senza esserlo.

Questo in un primo momento è il pensiero che coglie lo spettatore di “Le Week-end”, ma poi ci si lascia andare alla godibilità del film che segna la quarta collaborazione tra il regista Roger  Michell (già di “Notting Hill” e “The Mother”) e il celebrato scrittore Hanif Kureishi in veste di sceneggiatore.
Kureishi è solito indagare la vita di coppia e i sentimenti, come in “My Beautiful Laundrette” e qui insegue i sentimenti di una coppia di adulti. Nick (Jim Broadbent) e Meg (Lindsay Duncan) sono due docenti inglesi sessantenni sposati da trent’anni che per festeggiare decidono di trascorrere un fine settimana a Parigi, dove si svolse la loro luna di miele. Passeggiando nei luoghi del turismo più usuale (dalla scalinata di Montmartre a Père-Lachaise), chiacchierano, bisticciano, si amano, si odiano e si ritrovano alla ricerca di una risposta: il loro esperimento di coppia è davvero giunto al capolinea o ci sono margini per sentirsi ancora innamorati?

“Le Week-End” regala una sceneggiatura gioiello, due attori perfettamente amalgamati che si lasciano prendere dai loro ruoli e un Jeff Goldblum che scardina il percorso che in un primo momento pareva prestabilito. Ecco i tasselli di un puzzle ben congeniato e che alla fine della pellicola regala pensieri amari ma reali. Come scrive Kureishi nell’introduzione alla sceneggiatura edita da Bompiani: «La maggior parte di noi viene da un matrimonio, e probabilmente da un divorzio, di qualche tipo»