Jim Jarmush (Dead Man, Ghost Dog, Coffee & Cigarettes) più che raccontarci storie, tende a raccontare pezzi di vita. In quanto tale ci introduce, accompagna ed in fine abbandona dentro le vite di persone, individui che vivono -paradossalmente- la vita messa in scena sullo schermo, cogliendone gli aspetti più sottilmente paradossali e melanconici.

broken flowers locNon si distacca da questa impostazione la sua ultima fatica Broken Flowers, premiato a Cannes con il Gran Premio della Giuria ed interpretato da un misuratissimo e volutamente sottotono Bill Murray che sembra riprendere in parte il suo personaggio di Bob Harris in Lost In Translation.
In questo frangente il senso di solitudine e spaesamento è dato non da un luogo come poteva essere per l’appunto Tokyo, ma dalla notizia di un figlio avuto da una delle sue precedenti amanti ed ora in viaggio per il mondo alla ricerca del padre. Vero? Falso? Sembra importare assai poco a Jarmusch, più interessato a scavare nell’anima di questo Don Giovanni un po’ attempato ed assai disilluso (dalla vita? dalle donne? da se stesso?) che subisce più che vivere la propria esistenza come una foglia trascinata dalla corrente di un torrente.

Un film dotato di un fascino sottile e non immediato, dove i dialoghi rarefatti e le atmosfere che vivono di colori desautorati (come nell’appartamento di Don) alternati a colori pastello accesi come in un Technicolor stile Anni Cinquanta (le case delle sue quattro amanti) cadenzano una narrazione lenta ed inesorabile verso un finale tanto improvviso quanto aperto, per lasciarci appesi ad una infinità di interrogativi e domande a cui non avremo mai alcuna risposta e che forse va ricercata dentro ognuno di noi.

Titolo originaleid.
RegiaJim Jarmusch
SceneggiaturaJim Jarmusch
FotografiaFrederick Elmes
MontaggioJay Rabinowitz
ScenografiaMark Friedberg
CastBill Murray, Jessica Lange, Sharon Stone, Julie Delpy, Chloe Sevigny, Jeffrey Wright, Larry Fessenden, Tilda Swinton
Anno2005
NazioneUSA
GenereCommedia
Durata105'
DistribuzioneMikado