Sociologia della coppia. Questo il soggetto di “Weekend Comedy” che dopo il successo dello scorso anno, torna al Teatro Vittoria di Roma per festeggiare le feste natalizie.

Frank e Peggy, coppia rodata, sposata da molti anni, hanno programmato un weekend romantico in un cottage immerso nella natura, lontano dai problemi lavorativi che affliggono l’uomo e dalle faccende domestiche che pesano sulla donna, per ravvivare una fiamma se non proprio spenta certo è ridotta a un lumicino. Il romantico programma è interrotto dall’improvviso arrivo nel medesimo cottage di una seconda coppia, composta dai giovani fidanzatini Tony e Jill. Dopo l’ovvio sconcerto iniziale e stabilito il fatto che si è trattato di un errore dell’agenzia immobiliare che affitta la villetta, Jill e Tony sono pronti ad andarsene ma Frank, in uno slancio di generosità fondato sulla non troppa convinzione di passare un intero weekend da solo con la moglie, in mezzo a un bosco, lontano dalla civiltà, senza tv e giornali, li invita prima a rimanere a cena. Poi, durante la cena, a fermarsi per l’intero weekend…

weekendcomedyUna coppia matura in cui la passione è stata sostituita dall’amore o forse dall’abitudine, si incontra e scontra con una giovane coppia, in cui è la passione, la voglia di fare le cose insieme o viversi insieme, il cardine della relazione. Due stadi diversi di un rapporto instabile, disequilibrato, difficilmente gestibile razionalmente, dettato dalle altalenanti acrobazie dei sentimenti. Nel secondo atto si contamineranno, al punto da generare un miglioramento reciproco.

Purtroppo dal punto di vista drammaturgico l’opera di Sam e Jeanne Bobrick, mostra un respiro assai corto, che avrebbe trovato giovamento in un atto unico. Così invece la commedia si trascina tra alti (pochi) e bassi (diversi, sopratutto nel secondo) che rallenta il ritmo di dialoghi e situazioni, in una reiterazione del messaggio di fondo, che risulta alla fine stucchevole.

La regia di Stefano Messina (anche nei panni del co-protagonista Tony) gioca sulla prossemica dei quattro protagonisti. Nel primo atto le distanze tra i componenti della coppia matura sono ampe, quasi a occupare da soli lo spazio scenico (ben strutturato dalle scenografie di Alessandro Chiti). I giovani sono a meno di un passo di distanza l’uno dall’altro: la fisicità ed il contatto la fanno da padrona. La situazione si capovolge nel secondo atto, quando gli adulti si avvicinano (è aumentato il grado di affiatamento e compartecipazione), mentre tra Tony e Jill la situazione si ribalta, a causa anche del desiderio di matrimonio e stabilità di lei. Una scelta apprezzabile ed interessante, che in parte copre quel senso di pochezza drammaturgica di cui parlavamo prima.

Bravi gli interpreti, affiatati da anni di lavoro; una nota di lode a Viviana Toniolo, padrona di casa del Teatro Vittoria, elegante interprete con quel filo di umorismo che rende ogni piccolo o grande ruolo interpretato, difficile da dimenticare. Persino negli spettacoli meno riusciti.

AutoreSam Bobrick, Jeanne Bobrick
AdattamentoEnrico Luttman
RegiaStefano Messina
MusichePino Cangialosi
SceneAlessandro Chiti
LuciEmiliano Baldini
InterpretiViviana Toniolo, Stefano Messina, Roberto Della Casa, Claudia Crisafio
Durata120'
ProduzioneAttori & Tecnici
Anno2015
Generecommedia
Applausi del pubblicoRipetuti
CompagniaAttori & Tecnici
In scenaFino al 6 Gennaio 2017 al Teatro Vittoria di Roma