Buio. Il rumore di un motore che parte e la sensazione che qualcosa, realmente, si muova. Il buio prolungato confonde e, all’improvviso, le coordinate spazio-temporali non sono più chiare. Sono passati solo pochi minuti dall’ingresso nel container e tutto è già in discussione.

Locandina della 15ª edizione di Trend – Nuove frontiere della scena britannica

Locandina della 15ª edizione di Trend – Nuove frontiere della scena britannica

All’interno della 15ª edizione di Trend – Nuove frontiere della scena britannica Carlo Emilio Lerici dirige “The Container” di Clare Bayley, spettacolo che spiazza: da subito si comprende che accadrà qualcosa di emotivamente intenso. Quando le prime torce si accendono e le storie iniziano a raccontarsi, gli spettatori sono accanto agli attori: la condivisione di uno spazio ristretto come quello di un container – il Teatro Belli ne ospita la ricostruzione nelle dimensioni reali che consentono l’accesso a non più di 25 persone per recita -, abbatte la quarta parete intensificando le emozioni, di qualunque tipo esse siano.

E allora ascoltare la storia di Asha (Jasmine Volpi) e Fatima (Antoinette Kapinga) che hanno lasciato un campo profughi in Africa, o quella di Jemal (Eslam Saeed), curdo, che cerca di raggiungere la famiglia o, ancora, quella del ricco uomo d’affari afghano Ahmad (Hafedh Khalifa), o infine quella di Mariam (Nadia Oulski), fuggita dall’Afghanistan dopo aver visto il marito decapitato dai talebani per aver continuato a insegnare alle ragazze nonostante il divieto, non è solo ascoltare distrattamente le storie “lontane” nell’ennesimo servizio giornalistico. Nello spazio ristretto, anche claustrofobico, del container si respira la vita dei personaggi/persone. Le vicende portate in scena dai giovani attori diventano paradigmatiche, arrivando a toccare nel profondo.

Quando fa il suo ingresso l’agente (Saeid Haselpour) con la costante richiesta di soldi, la freddezza e l’indifferenza nei confronti dei presenti, si comprende quanto poco valga la vita di un essere umano, al di là delle frasi di circostanza. “Siamo tutti europei ora. Parla in inglese!” urla Jemal facendosi largo in quel crogiuolo di lingue e paure. Se il teatro ha ancora una sua forza, come in questo appassionante lavoro, di sicuro è nel “raccontare storie”, proprio come dice Carlo Emilio Lerici. E nel “Container” ne racconta sei, ognuna delle quali si moltiplica in ogni spettatore; ognuna a suo modo lanciando un messaggio e cercando di allontanare l’indifferenza. Il resto è un finale aperto. “Stai per cominciare una nuova vita ora” dice l’agente. Poi le porte si spalancano. Luce.

TitoloThe Container
AutoreClare Bayley
RegiaCarlo Emilio Lerici
SceneYasser Yakout
InterpretiHafedh Khalifa, Eslam Saeed, Nadia Oulski, Saeid Haselpour, Antoinette Kapinga e Jasmine Volpi
Durata65'
ProduzioneTeatro Belli / Istituto Studi dello Spettacolo Teatro Studio con il patrocinio di Amnesty International Italia
Anno2016
Applausi del pubblicoFragorosi
In scenaAl Teatro Belli di Roma fino al 5 novembre 2016