Il processo a Dell’Utri è destinato a passare alla storia della Repubblica Italiana come uno di quelli che continuerà nel corso del tempo, a produrre elementi che spiegheranno tanti degli affari sporchi che hanno caratterizzato la politica del nostro Paese negli ultimi trenta anni.
Dal 1994, anno della prima indagine su Marcello Dell’Utri, le notizie di incriminazioni e rinvii a giudizio si sono susseguite a singhiozzo dai talk show televisivi ai telegiornali delle reti di Stato, fino alla conferma della sentenza d’appello della Corte di Cassazione, arrivata il 9 maggio 2014, che ha riconosciuto l’ex Amministratore Delegato della Fininvest come colui che ricoprì il ruolo di intermediario tra la Mafia e Silvio Berlusconi.
La messa in scena che la regia di Paolo Orlandelli propone nella meravigliosa cornice del teatro voluto da Strehler a Roma – il Teatro di Documenti – mira a presentare i fatti così come sono stati raccontati dai collaboratori di giustizia durante il processo. Grazie alla lettura scenica delle testimonianze rese durante il dibattimento, è finalmente possibile tirare le fila dei fatti che, tra un dibattito televisivo e un altro e tra accuse e smentite varie, si sono rincorsi in maniera discontinua nel corso degli anni, lasciando aperte molte questioni anche tra i più appassionati.
La sentenza ha sancito la definitiva condanna per Marcello Dell’Utri a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, cui è seguita l’estradizione in Italia da Beirut, dove si era rifugiato. Ai sette attori che interpretano i collaboratori di giustizia che affollarono i banchi del tribunale, e ai due che vestono i panni dei Pubblici Ministeri è affidato l’arduo compito di sbrogliare il bandolo della matassa e spiegare in modo semplice fatti complessi che hanno caratterizzato anni di macchinazioni e affari con Cosa Nostra. Grazie all’adattamento dei testi di Orlandelli, che rende semplice la comprensione delle vicende, si rimane affascinati dal racconto dei fatti che videro implicati gli esponenti di spicco della Fininvest e di Forza Italia.
Un esempio questo di teatro civile che la regia di Orlandelli continua a proporre negli anni con particolare attenzione alla chiarezza documentale degli atti: un teatro senza dubbio coraggioso di cui, tra le urla dei dibattimenti politici e delle campagne elettorali, si avverte il bisogno.
“In questo mondo alla rovescia, i collaboratori di giustizia vengono indicati come traditori anche dai benpensanti, ma a questi pentiti si deve una svolta epocale nella lotta alla criminalità organizzata ed anche alla corruzione politica, dato che – almeno fino ad oggi – nessun politico corrotto si è mai pentito.” P. Orlandelli
Titolo | Processo Dell'Utri |
Adattamento | Paolo Orlandelli |
Regia | Paolo Orlandelli |
Scene | Paolo Orlandelli |
Aiuto regia | Giacomo Orlandelli |
Interpreti | Giuseppe Alagna, Simone Borrelli, Tony Caporale, Elio Crifò, Luciano Falletta, Ivan Gianbitrone, Paolo Orlandelli, Pietro Pace, Emanuele Venezia. E con Andrea Tidona. |
Durata | 120' |
Produzione | Teatro di Documenti in collaborazione con 1 agosto film e Teatri di Nina |
Anno | 2015 |
Genere | Lettura Scenica |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | Teatro di Documenti dal 3 all'8 marzo 2015 |
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