In una cornice futuribile, tra neon e conigli, un’Ambra Angiolini con una bizzarra acconciatura riempie il palco raccontandoci la storia de “La misteriosa scomparsa di W”. Un testo di Stefano Benni messo in scena con la regia di Giorgio Gallione si appoggia completamente sulle spalle dell’attrice, che ben ne sopporta il peso. Anzi, una prova difficile ma superata: un monologo è sempre arduo da sostenere se non si ha abilità attoriale tale da conquistare la totale attenzione dello spettatore. E la Angiolini la cattura, completamente.
In un vortice di parole, tante e articolate, non sbaglia un’intonazione, non inciampa nel lessico, non prende una papera. È precisa e governa palco e storia con grande disinvoltura. Racconta la curiosa vita di una donna di nome V, nata in un modo spettacolare e che conduce un’esistenza a metà tra follia e comicità. Tutto è surreale e paradossale nelle vicende che ruotano attorno ai personaggi che ne hanno popolato la vita. Seguendo il flusso del ricordo alla ricerca incessante del suo pezzo mancante W, ci racconta del nonno Wilfredo, dell’amore bizzarro con Wolmer, dell’amica del cuore Wilma, bella ma poco incline ai complimenti e che alla fine invecchia improvvisamente e definitivamente. O ancora del bianconiglio Walter, fedele amico dell’infanzia.
«Una figura tragicomica» come la definisce lo stesso regista, che conquista e diverte ma che sa anche toccare corde più sensibili, emozionando. Uno spettacolo che, sebbene soffra in alcuni punti di inutili lungaggini, è cucito addosso alla protagonista che ricambia divertendosi e facendo divertire.
Titolo | La misteriosa scomparsa di W |
Autore | Stefano Benni |
Regia | Giorgio Gallione |
Musiche | Paolo Silvestri |
Scene | Guido Fiorato |
Costumi | Guido Fiorato |
Luci | Aldo Mantovani |
Interpreti | Ambra Angiolini |
Produzione | Teatro dell’Archivolto |
Anno | 2014 |
Genere | monologo |
In scena | fino al 2 marzo 2014 al Teatro Vittoria di Roma |
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