Monica la decisionista, Simona l’isterica, Donatella l’indecisa e Maria l’insoddisfatta. Le quattro ragazze si trovano nella sala d’aspetto del loro ginecologo. Qui, in attesa del medico, si ritrovano a parlare, confrontarsi, scontrarsi, litigare, riappacificarsi e conoscersi tra ansie ed insofferenze di chi madre lo è già, chi lo sta per diventare, chi non sa se vorrà esserlo, chi non sa se lo sarà mai. Tutto questo è “Intanto che aspetto”, commedia al femminile ma scritta e diretta da uomini: Gianni Quinto, Massimo Natale e Gabriele Guidi.
E forse proprio in questo paradosso risiede la non riuscita dello spettacolo, che ha il solo pregio della limitatezza temporale della rappresentazione. Spiace dirlo, ma il confronto tra le quattro donne è un continuo e logorroico parlarsi addosso, accennare situazioni senza approfondirle, con l’unico scopo dichiarato della facile battuta, che però anche quando è riuscita se reiterata all’eccesso diventa noiosa. Se volete avere un’idea di come si senta una donna incinta, con il corpo che cambia e i sensi alterati; se volete godere dei piaceri e degli incubi della gravidanza e di quello che comporta nell’equilibrio di una coppia, avete sbagliato indirizzo.
Manca, nel testo e nella messinscena, la sensibilità femminile che Patrizia Casagrande, Loredana Castrovilli, Mariateresa Di Bari e Alessandra Mancianti sulla scena si guardano bene dal proporre, rifugiandosi in una recitazione accademica, con tempi comici che suscitano poco altro se non una forzata risata di pancia.
Titolo | Intanto che aspetto |
Regia | Gabriele Guidi |
Scene | Violetta Canitano |
Luci | E. P. Moretti |
Interpreti | Patrizia Casagrande, Loredana Castrovilli, Mariateresa Di Bari, Alessandra Marcianti |
Genere | Commedia |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
Compagnia | Agathé |
In scena | fino al 5 maggio 2013 Cometa off | Roma |
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