“Il castello del cuore” è tratto dall’opera “Il castello interiore” pubblicata nel 1577 di Teresa d’Avila. La domanda sorge immediata: «Come portare a teatro l’opera di una mistica che ci guida nelle stanze segrete, tortuose, del cammino di elevazione spirituale dell’animo umano?». La regia di Maurizio Panici opta per una via di mezzo: una versione a metà tra il musical commercial-pop e il monologo spirituale; scontentando, probabilmente, un po’ tutti. Chi si aspetta di trovare nell’interpretazione di Pamela Villoresi quale Teresa d’Avila una condivisione spirituale, un afflato, attende invano una scintilla che non arriva; chi invece gode della bella voce del monaco Fabrizio Checcacci, forse si aspetta coreografie più movimentate da Gran Teatro.
La Villoresi porta sulla scena una S. Teresa vivace nella rievocazione dell’infanzia, determinata nell’edificazione di conventi e lacerata dagli ostacoli che incontra per arrivare a un dialogo autentico con Dio, che trasformi le debolezze umane in forza costruttiva.
Il “castello interiore” evoca silenzi, pause, sguardi, voci sottili e pareti spoglie: la vita nella sua essenzialità. Eppure la scenografia metallica stona con la storia che si accinge a raccontare, anche le immagini sullo sfondo sono didascaliche, apodittiche. Le parole andrebbero dosate, misurate: mai come in uno spettacolo come questo l’attenzione al dettaglio dovrebbe essere maniacale, l’opera del regista dovrebbe togliere il superfluo, come lo scultore che spasmodicamente elimina la materia. Altrimenti il cuore del pubblico come può vibrare quando la protagonista si mette la mano sul petto per dirci che la casa di Dio è lì?
Ci vorrebbe una regia più netta, magari che rinunci al riscontro “commerciale”; pregevole la scelta del testo non facile, ma sulla resa scenica bisogna lavorarci di più, lo meriterebbe.
Titolo | Il castello nel cuore - Teresa d'Avila |
Autore | Teresa d'ìAvila |
Adattamento | Michele di Martino |
Regia | Maurizio Panici |
Musiche | Luciano Vavolo |
Scene | Carlo Bernardini |
Costumi | Lucia Mariani |
Luci | Andrea Giansanti |
Interpreti | Pamela Villoresi, Fabrizio Checcacci, Alessia Spinelli, Maurizio Panici |
Durata | 75' |
Produzione | Argot, Movimento Ecclesiale Carmelitano, Carmelitani Scalzi della Provincia veneta |
Progetto grafico | Laura Riccioli e Andrea Giansanti |
Anno | 2014 |
Genere | Monologo |
Light e stage design | Andrea Giansanti |
Applausi del pubblico | A scena aperta |
In scena | dal 31 marzo al 12 aprile al Palazzo della Cancelleria |
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