Siamo all’interno del salone di parrucchieri “Forbici Follia”; scenografie, personale del teatro, ambientazione: tutto concorre a ricreare l’atmosfera realistica dell’azione (che si svolge qui e ora). I fatti del primo atto si svolgono come se stessero accadendo in ‘quel’ momento e in ‘quel’ luogo: un parrucchiere gay, una sciampista di periferia, un sedicente antiquario e una cliente dell’alta borghesia si incontrano nel salone, commentando le notizie del giorno e apprestandosi a trascorrere una giornata assolutamente di routine. Ma qualcosa accade e rompe l’abitudine: al piano di sopra del salone avviene un delitto. Un commissario e un agente speciale della Polizia, per indagare e ricostruire la scena del delitto, chiedono l’intervento dei testimoni oculari.locandina

Il pubblico in sala si trasforma nel protagonista della vicenda. A luci di sala accese, gli spettatori – unici testimoni oculari del delitto – devono rispondere alle domande del commissario, testimoniare, dire la propria, fare a loro volta domande e persino decidere chi è l’assassino. Il finale di “Forbici e Follia” viene deciso ogni sera dalla platea: una grande prova per gli attori impegnati in un copione mai definitivo, per un finale mai uguale a se stesso che spinge lo spettatore a tornare a vederlo. Lo spettacolo mescola generi diversi, conseguenza dell’origine composita della pièce: da iniziale Role Playing Game utilizzato per la terapia di gruppo (l’autore Paul Portner è uno psicologo) al palcoscenico, con rimaneggiamento in versione comica ad opera dei due autori Bruce Jordan e Marylin Abrams.

Il segreto del successo perdurante della commedia risiede nella brillantezza dell’azione scenica (un vero tourbillon di movimenti, battute e gag) e nel coinvolgimento attivo degli spettatori. Il risultato delle domande e degli interventi è spesso imprevedibile, costringendo gli attori a tour de force, per reagire convenientemente agli stimoli del pubblico; al tempo stesso, la formidabile compagine per lo spettacolo garantisce pronte e spiritose reazioni, che consentono all’azione scenica di spiccare il volo verso improvvisazioni spesso esilaranti.

Il regista Marco Rampoldi governa abilmente il fluire dello spettacolo, ben sorretto dall’autocontrollo di Nini Salerno (il commissario) che diventa il perno per l’effervescenza degli altri attori, Roberto Ciufoli, e Michela Andreozzi su tutti. Il pubblico apprezza, convinto e divertito.

TitoloForbici e Follia
AutorePaul Portner / Bruce Jordan e Marylin Abrams
AdattamentoMarco Rampoldi
RegiaMarco Rampoldi
SceneAlessandro Chiti
CostumiAdele Bargilli
LuciAlessandro Aiacoangeli
Aiuto regiaSilvia Delfino
InterpretiMichela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu, Barbara Terrinoni, Nino Formicola, Nini Salerno

Durata135'
Anno1976
GenereCommedia
Applausi del pubblicoScroscianti
In scenaal Sala Umberto dal 27 gennaio al 16 febbraio 2015