Per bussola, nell’esplorare le terre incognite della musica – là dove la musica accadeva o stava per accadere – aveva scelto la macchina fotografica; strumento fra gli strumenti, per mescolarsi ai nomadi del suono lungo un itinerario che era un continuo attraversamento di frontiere. E allora Terre incognite. Concerto per Roberto è un invito al viaggio: domenica 20 novembre, dalle 18 a mezzanotte, il Teatro Alighieri di Ravenna accoglie tanti di quei musicisti che Roberto Masotti, scomparso lo scorso maggio, ha incontrato, conosciuto, ascoltato, fotografato.
Oltre 30 artisti si alterneranno in scena nella città natale di Roberto, straordinario “fotografo della musica” e testimone di una meravigliosa stagione di creatività: sei ore di concerto, dal jazz d’avanguardia, soprattutto europeo ma anche d’oltreoceano, al sound ECM, etichetta discografica alla quale è stato legato da una collaborazione ultradecennale, alle tante altre musiche di oggi, incluse il minimalismo e la sperimentazione elettronica, passando per le contaminazioni fra suoni e l’evocazione dei paesaggi naturali al centro di tante sue fotografie. Né mancheranno testimonianze della sua attività nella videoarte e nella scrittura, anche poetica, quest’ultima poco nota al pubblico. Nell’occasione sarà presentata la riedizione – promossa da Fondazione Ravenna Manifestazioni con seipersei editore – del libro fotografico You Tourned the Tables on Me, che include anche un saggio del filosofo della musica Daniel Charles. L’incontro, a ingresso libero, è a cura del musicologo e storico dei media Veniero Rizzardi e si terrà alle 17 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri. Il biglietto del concerto è 10 Euro e l’incasso sarà devoluto ad AIL Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma.
«Quello di Roberto Masotti era un lavoro che è sempre cominciato prima dello scatto – sottolinea Antonio De Rosa, Sovrintendente di Fondazione Ravenna Manifestazioni – Un lavoro che iniziava con l’amore e la curiosità per la musica, in particolare quella di ricerca e sperimentazione. You Tourned the Tables on Me, con i suoi centoquindici musicisti ritratti dal 1974 al 1981 con la costante (ma sempre variabile) presenza di un tavolino come attrezzo di scena, è una mappa di quelle terre incognite. Grazie anche all’impegno di Silvia Lelli, sua compagna di vita e scatti, torneremo a sfogliare quel volume che era diventato ormai irreperibile, ritrovando Roberto negli sguardi e nelle pose di coloro che ha guardato, sempre alla giusta distanza per vedere davvero. Roberto continua così ad accompagnarci nel viaggio, condividendo una volta ancora la sua straordinaria ricchezza artistica e umana; collaborativo, partecipe e intensamente creativo come noi tutti lo ricordiamo e come lo ricorda la sua città, Ravenna».
Le diverse combinazioni di musicisti che saliranno sul palcoscenico del Teatro Alighieri offriranno nell’insieme un significativo spaccato delle musiche che Roberto Masotti ha frequentato, vissuto dall’interno, non solo attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica, ma anche “suonandole” lui stesso; respirando, insomma, l’aria che respiravano i suoi soggetti, con passione, lungimiranza e visionarietà.
Il jazz internazionale sarà rappresentato, innanzi tutto, da Don Moye, batterista e percussionista del glorioso Art Ensemble of Chicago, che Roberto fotografò innumerevoli volte dal 1974 in avanti. Il musicista statunitense, attualmente residente a Marsiglia, sarà coadiuvato nell’occasione dal trombonista e pianista Simon Sieger e dal trombettista Christophe Leloil. L’aggettivo internazionale spetta di diritto anche a Enrico Rava, anche grazie alle sue numerose incisioni per ECM. Con il trombettista e flicornista torinese, ma triestino di nascita, ci saranno i componenti del suo abituale quartetto, il chitarrista Francesco Diodati, il contrabbassista Gabriele Evangelista e il batterista Enrico Morello. Dall’Inghilterra arriva il pianista Alexander Hawkins, presenza consolidata sulle scene del jazz europeo, in coppia con il sassofonista soprano Roberto Ottaviano, sullo sfondo delle note magistrali di Charles Mingus.
Sempre dal versante del jazz, o meglio della musica improvvisata più radicale, provengono il sassofonista milanese Massimo Falascone con la TAI No-Orchestra (Roberto Del Piano al basso elettrico e Filippo Monico alla batteria), formazione della quale Roberto, attraverso i suoi contributi video, si considerava parte integrante. E ancora: il trombettista Guido Mazzon, storico esponente del jazz italiano degli anni Settanta che si esibirà in duo con la clarinettista Maria Sacchi; la contrabbassista Silvia Bolognesi, collaboratrice di diversi artisti internazionali, tra cui lo stesso Art Ensemble of Chicago; il cornista di origini scozzesi, suonatore anche del corno delle alpi, Martin Mayes, già componente della Italian Instabile Orchestra e collaboratore, tra gli altri, di Cecil Taylor; il violoncellista Paolo Damiani, figura centrale del jazz italiano che si proporrà in coppia con il pianista Massimo Giuseppe Bianchi; il flautista Fabio Mina, anche manipolatore di suoni elettronici; il contrabbassista Andrea Grossi che, coadiuvato dal sassofonista Manuel Caliumi, dal chitarrista Michele Bonifati e dalla vocalist Beatrice Arrigoni, proporrà estratti dal recentissimo album Songs and Poems, su testi poetici di Emily Dickinson e di E.E. Cummings.
Ad ambiti sonori difficilmente etichettabili, in equilibrio tra improvvisazione e composizione, appartiene il trombonista Giancarlo Schiaffini, cofondatore insieme a Mario Schiano del Gruppo Romano Free Jazz e componente del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, nonché assiduo collaboratore di Luigi Nono. Come lo sono anche l’americano Alvin Curran, già protagonista della cruciale esperienza collettiva di Musica Elettronica Viva, e il violoncellista Walter Prati, accomunati dall’esplorazione di mondi sonori elettroacustici.
Ai percussionisti del gruppo Ars Ludi (Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri), con un estratto da Drumming di Steve Reich, a Giovanni Sollima col suo violoncello e a Luigi Ceccarelli, autore delle musiche dell’installazione di Roberto Masotti e Silvia Lelli Bianco Nero Piano Forte (realizzata per Ravenna Festival 2009 alla Biblioteca Classense e riallestita a Milano nel 2019 a Palazzo Reale), sarà dato compito di testimoniare musiche che dall’accademismo si sono spinte verso quelle “terre incognite” tanto amate e inseguite da Roberto. Terre battute anche dal gruppo simbolo di una ricerca che negli anni Settanta sposava rock, jazz, elettronica, ritmi e profumi d’Oriente e altro ancora: gli Area. Ad eseguire alcuni loro brani saranno Patrizio Fariselli, tastierista degli stessi Area, e suo fratello Stefano ai sassofoni.
Infine, il pianista Luigi Esposito accompagnerà la voce dell’attrice Monica Benvenuti che reciterà alcune delle brevi poesie scritte da Roberto e riunite sotto il titolo di Carte da musica. Grazie all’apporto di Gianluca Lo Presti, le immagini video create e selezionate da Masotti torneranno a interagire con la musica così come era avvenuto in tanti concerti e performance in cui suono e visione si fondevano e confondevano per disegnare inediti paesaggi per l’occhio e per l’orecchio. Così come lo sono le fotografie di un vero artista a tutto campo.
Info e prevendite 0544 249244 www.teatroalighieri.org
Nessun commento