Lo spazio artistico di Maria Lai è fortemente connotato dall’influenzarsi reciproco di spiritualità laica e religiosa, il tutto nel silenzio. 5 Continents Editions rende omaggio all’opera di questa grande artista del Novecento con il volume “MARIA LAI. Ricucire il dolore. Tessere la speranza” di Micol Forti, realizzato in coedizione con la Fondazione Maria Lai. Un racconto inedito del percorso artistico di Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013) che, a partire dalla sua riscrittura della storia sacra con soggetti espressamente legati alla tradizione religiosa, in particolare ai temi della nascita e della morte – come i Presepi e le Via Crucis -, arriva fino ai disegni eseguiti in giovane età, dalla metà degli anni Quaranta fino agli anni Sessanta, nei quali l’artista, attraverso tratti tanto essenziali quanto decisi, ritrae la cultura locale e la quotidianità domestica.
Figure di donne al lavoro, mentre setacciano, impastano il pane, lavano panni, siedono al telaio, o accudiscono i bambini, insieme alle – meno frequenti – figure di uomini, pastori, pescatori, contadini, cacciatori con lo “scoppio” in spalla, e ancora, animali e qualche sintetico paesaggio: Maria Lai osserva e rappresenta la realtà in tutte le sue forme, la verità della sua terra, dei posti dove ha vissuto, delle persone che ha incontrato, dei libri che ha letto, delle opere che ha visto, degli affetti che l’hanno circondata nel corso della sua lunga vita. Ed è proprio a partire da questa realtà, dalla sua realtà, che prende le mosse la sua visione artistica. Per Maria Lai l’arte ha a che fare con il senso dell’esistere, incarna le fragilità e le potenzialità della vita, e questa ricerca artistica ed estetica emerge perfettamente dalle opere presenti all’interno del volume.
Pagina dopo pagina, il libro mette in luce, ancora una volta, come il “fare arte” per Maria Lai debba rispondere alle esigenze e alle domande concrete e fondamentali dell’uomo, a quel bisogno di ricerca che muove anzitutto dalla propria intimità. Come afferma Micol Forti: «Attraverso tutta la sua opera, Maria Lai ha dimostrato che l’arte, quella che nasce dal confronto con la tradizione sacra e quella che germoglia dall’osservazione del reale, ha tra i suoi compiti più alti e ambiti rivelare il senso dell’esistere, svelare i misteri del nascere e del morire, diventare orizzonte del nostro “errare” e accogliere il cammino verso una meta che possiamo solo intuire». Il volume “MARIA LAI. Ricucire il dolore. Tessere la speranza” – disponibile in lingua italiana e inglese – è stato realizzato in occasione della mostra Ricucire il dolore.
Tessere la speranza. La “Via Crucis” di Maria Lai (17 luglio – 4 settembre 2021) a cura di Micol Forti alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu, paese sardo tra le cui case l’artista ha vissuto da bambina insieme alla sua famiglia. Ad impreziosire il catalogo le fotografie di Giorgio Dettori, che documentano l’allestimento e l’atmosfera generale, raccontando qualcosa di inedito sul lascito dell’artista. Tra gli altri volumi editi da 5 Continents dedicati al percorso artistico di Maria Lai troviamo anche “Maria Lai. Legarsi alla montagna” (2021), “Maria Lai. I luoghi dell’arte a portata di mano. Quattro mazzi di carte per argomentare sul fare arte, leggere l’arte, ridefinire l’arte” (2021), e “Maria Lai. Tenendo per mano il sole” (2019).
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