The Gentlemen

Dopo Lock & Stock – Pazzi scatenati, Snatch – Lo strappo e RocknRolla, con The Gentlemen, il regista inglese Guy Ritchie, torna ad uno dei suoi generi preferiti, il gangster movie. Ed i suoi fans troveranno in questa ultima pellicola tutto quanto ci si possa aspettare dal Ritchie’s Touch: ambientazione cool, personaggi sopra le righe, dialoghi che non si prendono troppo sul serio, montaggio adrenalinico ed una regia meta-cinematografica che strizza l’occhio al videoclip.

La storia è basica: un gangster arrivato ad un certo punto della propria carriera, decide di lasciare gli affari e cambiare vita. Ovviamente non sarà così semplice. Se il tutto vi suona di già noto, avete ragione. Lo abbiamo visto e rivisto in una miriade di film, alcuni veri capolavori; The Gentlemen non rientra in questi ultimi. Manca infatti del fatalismo tragico di Heat La sfida di Michael Mann, o l’epicità drammatica di Carlito’s Way di Brian De Palma.

Siamo piuttosto nel campo del videogioco, del fumetto pulp, del divertissment puro e duro, dove accade esattamente quello che ti aspetti nonostante la sceneggiatura dello stesso Ritchie tenti di seminare false piste ed inventare giochi di prestigio drammaturgici per sviare lo spettatore.

Del film alla fine ricorderemo soprattutto il personaggio di Colin Farrell che ci riporta alla memoria i primi personaggi forgiati dal talentuoso ma parzialmente inespresso regista inglese: il Jason Statham di Lock & Stock o il Brad Pitt di The Snatch.

Ma da Guy Ritchie, oggi 52enne, noi ci aspettiamo di più… MOLTO DI PIU’…