Caden Cotard (Philip Seymour Hoffman) è un regista teatrale di talento sempre più ossessionato dall’idea della morte e della fine. Mentre il suo matrimonio va a rotoli e conosce una nuova donna con cui non riesce ad aprirsi completamente (Samantha Morton) decide di allestire l’opera teatrale definitiva della sua carriera: in un grande capannone, un cast sconfinato metterà in scena gli eventi che capiteranno nella vissuto di Cotard, dei suoi affetti e anche qualcosa della loro vita, dando il via ad un qualcosa forse troppo grande per trovare mai una vera conclusione.
In Italia, quando c’è un incidente stradale in un incrocio pericoloso, si suole dire che finché non ci scappa il morto non ci metteranno mai il semaforo. Anche le scelte distributive seguono talvolta questa logica e così un evento funesto come l’improvvisa e davvero precoce dipartita del grande Seymour Hoffman offre finalmente l’occasione per far arrivare in sala l’esordio alla regia di Charlie Kaufman (già sceneggiatore pluridecorato e incensato di “Essere John Malcovich”, “Il ladro di orchidee” e “Se mi lasci ti cancello”) che pure nel 2008 passò niente poco di meno che al festival di Cannes senza mai trovare spazio qui.
Alla fine della visione, non è detto che i numerosi estimatori di Kaufman aumenteranno ulteriormente di numero, perché questo film dopo i primi venti minuti di trama più o meno coerente riserva altri tre quarti di storia poco logica e con una piega immotivatamente calcata sui toni più deprimenti. Sì, e vero che bisogna slegarsi dai legami più vetusti della coerenza narrativa e dell’intreccio a lieto fine (soprattutto se si vuole apparire giovani e anticonformisti), ma bisogna essere supportati da qualcos’altro che non sia solo un ‘ispirazione momentanea e/o vagamente onirica.
Rispetto agli incoraggianti risultati raggiunti dal Kaufman scrittore per altri, quello che più intristisce qui é la miriade di riferimenti esterni, letterari e colti che infarciscono la storia (Proust, Joyce, Tennessee Williams, Dostoevskji, Jung, Borges e moltissimi altri) che dovrebbero allargare la visione, ma che invece sottendono una continua autoreferenzialità che presto risulta non poco fastidiosa. Parallelamente, i monologhi o i messaggi che dovrebbero trattare i temi più che impegnativi in gioco si rivelano di una banalità disarmante; tra gli altri è giusto segnalare: “la vita è un soffio, e perciò è bene cogliere ogni attimo che ci è concesso” (ancora una volta un amen per il povero Orazio e il suo patologicamente frainteso “Carpe diem”) oppure il buon vecchio adagio che “ogni persona, ogni situazione, ciascuno di noi porta con sé una storia che merita di essere raccontata” (e questa Kaufman l’ha presa decisamente troppo sul serio).
L’ impressionante fatica attoriale di Hoffman, doloroso e dolente e sempre credibile anche sotto chili di trucco invecchiante e di un cast fin troppo prestigioso per un’opera di qualsiasi altro ambizioso esordiente, all’interno di un pantagruelico e virtuosistico impianto scenografico che cambia continuamente attraversando epoche e futuri possibili, lasciano purtroppo solo un grande senso di pesantezza e di incompiutezza.
A dirigere questo film avrebbe dovuto essere Spike Jonze (che poi invece diresse quel gioiello di “Nel paese delle creature selvagge”), che lasciò il progetto perché Kaufman non riusciva a terminare la sceneggiatura. Ecco, un po’ di sintesi non avrebbe guastato e forse sarebbe bastato solo prestare una maggiore attenzione al significato della sineddoche citata nel titolo per rappresentare l’arte, che ci ricorda come a volte trattando anche una piccola parte si riesca a parlare di tutto.
Titolo italiano | Synecdoche, New York |
Titolo originale | id. |
Regia | Charlie Kaufman |
Sceneggiatura | Charlie Kaufman |
Fotografia | Frederick Elmes |
Montaggio | Robert Frazen |
Scenografia | Mark Friedberg |
Costumi | Melissa Toth |
Musica | John Brion |
Cast | Philip Seymour Hoffman, Samantha Morton, Michelle Williams, Catherine Keener |
Produzione | Likely Story, Projective Testing Service, Russia |
Anno | 2008 |
Nazione | USA |
Genere | Drammatico |
Distribuzione | BiM Distribuzione |
Uscita | 19 Giugno 2014 |
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