Venezia
31 agosto – 10 settembre 2016

Sic, 31 + 1. Un altro inizio nel segno della continuità e di un impegno ancora più forte nei confronti del cinema italiano. Una sinergia con un partner importante come Istituto Luce Cinecittà e una missione. Andare alla ricerca del cinema italiano di domani. A fronte della moltiplicazione dei luoghi e delle modalità di produzione, il cinema italiano più innovativo e appassionante esiste lungo traiettorie dettate da spinte centrifughe che ne ridisegnano il panorama. Sondando le trasformazioni della giovane produzione italiana, abbiamo scoperto nuovi territori e orizzonti di un cinema privo di nostalgie e complessi d’inferiorità. Autrici e autori giovanissimi, in grado di muoversi lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo. Finzione, documentario, film saggio e sperimentazione e oltre. Un panorama di possibilità entusiasmanti le cui uniche regole sono il talento e la creatività. Una scommessa che si offre sin da ora con una certezza: l’avere individuato oggi i nomi degli autori del cinema italiano di domani.
manifesto sic@sicDai diari familiari fantasmatici di Alice alla topografia sentimentale di Atlante 1783, passando attraverso il romanzo di formazione di Era ieri, l’affabulazione fantastica di dodici pagine, il ‘dejeuner sur l’herbe stoner’ di Colazione sull’erba, giungendo all’astrazione lirica di Notturno e la scoperta di un erotismo altro di Vanilla, i sette cortometraggi selezionati si offrono come una presa di posizione, formale e creativa, di grande rilievo.
A patrocinare l’esordio di Sic@Sic, un cortometraggio inedito di Marco Bellocchio, Pagliacci, realizzato dal Maestro con gli allievi del laboratorio Fare cinema di Bobbio, laboratorio tenuto ogni estate da vent’anni. Pagliacci, film sorprendente ed entusiasmante interpretato dalla compianta Lucia Ragni, è un tassello che permette di osservare il cinema di Bellocchio da un’angolazione inedita e ripensare le sue innumerevoli spinte pulsionali e insurrezionali.
Fra Marco Bellocchio e i giovani autori presentati da Sic@Sic si crea così un ponte ideale che permette di pensare il cinema italiano come un dialogo fra l’urgenza di una tradizione viva e gli imperativi di un futuro tutto da giocare e inventare.

Giona A. Nazzaro
Delegato Generale – 31. Settimana Internazionale della Critica

I film della sezione

ALICE
Italia, 2016, col., 14’
Regia: Chiara Leonardi. Sceneggiatura: Chiara Leonardi. Montaggio: Chiara Leonardi, Marco Zanata. Suono: Marco Zanata. Interpreti: Francesca Leonardi, Sofia Leonardi, Chiara Leonardi, Massimo Leonardi, Elena Bonati. Produzione: Chiara Leonardi.

Chiara ha solo 7 anni quando comincia a filmare la sua famiglia. E ne ha 12 quando decide di smettere. Quello è l’anno in cui la sorella maggiore, Francesca, si ammala. È allora che l’immagine della “famiglia perfetta” comincia a spezzarsi, a disintegrarsi.

Chiara Leonardi è nata nel 1993. Si diploma in Media Design e Arti Multimediali presso la Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano, mostrando un forte interesse verso pratiche quali found footage e film archive. Dopo un’esperienza nel campo della musica commerciale in Warner Music Italy, realizza il suo primo cortometraggio: l’autobiografico Alice.
ATLANTE 1783
Italia, 2016, col., 20’
Regia: Maria Giovanna Cicciari. Sceneggiatura: Maria Giovanna Cicciari. Fotografia: Emanuele Spagnolo. Montaggio: Maria Giovanna Cicciari. Musiche: Davide Tidoni. Produzione: Rino Sciarretta (Zivago Media)

Alla fine del ‘700 una grossa parte del territorio calabrese fu colpita da un gigantesco terremoto. La memoria di questo evento lontano è fatta di segni concreti come le ferite bianche sui crinali delle montagne e i resti di un centro abitato che nei secoli ha guadagnato una nuova vita, ma anche di immagini e presenze invisibili che in varie forme tornano, si intrecciano e si manifestano.

Maria Giovanna Cicciari, nata a Milano nel 1983, è regista di cortometraggi pluripremiati: La natura delle cose (co-diretto con Federico Chiari, premio In Prima Persona – Filmmaker Festival Milano 2009), In nessun luogo resta (Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival 2012, poi nel catalogo del Collectif Jeune Cinéma di Parigi) e Hyperion (Filmmaker Festival e Premio Sergio Amidei 2014). Dal 2013 collabora con Annamaria Ajmone a Radura, progetto sperimentale tra danza e cinema.

COLAZIONE SULL’ERBA
Italia, 2016, col., 14’
Regia: Edoardo Ferraro. Sceneggiatura: Leonardo Accattoli, Edoardo Ferraro. Fotografia: Vanni Mastrantonio. Montaggio: Julien Panzarasa. Suono: Carlo Purpura. Costumi: India Graziosi. Musiche: Bernardo Bursill-Hall. Scenografia: Sabina Angeloni, Giovanni Gervasi. Interpreti: Riccardo Pandolfi (bambino), Giacomo Bottoni (Sergio), Francesco Melchiorri (raver #1), Giorgia Torregrossa (raver #2), Davide Dentamaro (raver #3). Produzione: Leonardo Accattoli (Dibbuk Produzioni).

In una boscaglia qualsiasi dell’entroterra marchigiano si sta svolgendo un rave. Una famiglia di contadini del luogo si barrica in casa, ma ciò non impedisce al loro figlioletto di scappare e di seguire tre giovani ravers diretti alla festa e in cerca di un amico disperso.

Edoardo Ferraro nasce a Macerata nel 1989. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università Cattolica di Brescia, si trasferisce a Roma dove studia fotografia all’ACT Multimedia e in seguito regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi nel 2016 con il corto Né leggere né scrivere. Collabora con Dibbuk Produzioni, per cui gira spot e cortometraggi.

DODICI PAGINE
Italy, 2016, col., 13’
Regia: Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi, Elisabetta Falanga. Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio, Suono, Scenografia, Costumi: Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi, Elisabetta Falanga. Interpreti: Vittoria Araldi (Pinuccia), Claudio Guain (narratore), Davide Bellofiore (attore #1), Michele Galasso (attore #2). Produzione: Adriana Rebora, Claudio Lombardi (Topotatolab).

Tutto accade in un luogo circoscritto: un teatro posizionato su un quadrato di terra invernale. Lo spazio del racconto rappresenta la memoria di Pinuccia: un flusso d’immagini continuo, dove gli spazi variano nel tempo dell’immaginazione mentale. Buchi scavati nella terra che si sostituiscono a stanze, trasformazioni improbabili, ruoli e personaggi mutevoli. In questa terra d’immaginazione s’inciampa facilmente, perdendosi come Pinuccia in un flusso che ha poco di concreto o logico.

Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi e Elisabetta Falanga lavorano come collettivo dal 2014. Nel 2015 partecipano al Torino Film Festival con il loro primo cortometraggio La dolce casa vincendo il Premio della Giuria nella sezione Italiana Corti.

ERA IERI
Italia, 2016, col., 15’
Regia: Valentina Pedicini. Sceneggiatura: Francesca Manieri, Valentina Pedicini. Fotografia: Jakob Stark. Montaggio: Luca Mandirle. Suono: Martin Fliri, Stefano Grosso. Costumi: Carol Cordella. Interpreti: Giorgia Argese (Giò), Matteo De Vita (Matteo), Paola Re (Paola), Samuel Lanzillotti (Samuel), Mario Critelli (Mario), Andrea Fiore (Andrea), Francesco Funedda (Francesco). Produzione: Alfredo Covelli (Meproducodasolo). Produttore esecutivo: Salvatore Barbarossa. Co-produzione: Gianpaolo Smiraglia (Jump cut).

Giò è una ragazza di 13 anni che vive nel sud Italia. È a capo di una banda di ragazzi ed è segretamente innamorata della giovane Paola. È pronta a competere con i rivali maschi pur di conquistare il suo cuore. Poi, l’ultimo giorno d’estate, l’innocenza volge al termine.

Valentina Pedicini nasce a Brindisi nel 1978. Si diploma in regia alla scuola Zelig e realizza i documentari Mio sovversivo amor (2009), My Marlboro City (2010) e il pluripremiato Dal Profondo (2013). Il cortometraggio Era ieri è il suo esordio nel cinema di finzione.

NOTTURNO
Italia, 2016, col., 15’
Regia: Fatima Bianchi. Sceneggiatura: Fatima Bianchi. Fotografia: Fatima Bianchi. Montaggio: Fatima Bianchi. Musiche: Fatima Bianchi. Suono: Fatima Bianchi. Interpreti: Claudia Consonni, Rosaria Girotti, Giovanna Gossi, Laura Morelli, Carmen La Corte, Elisabetta Sisti, Florinda Trombetta; in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano. Produzione: Fatima Bianchi.

Un gruppo di donne cieche parla e si racconta, facendo riaffiorare il proprio modo di vedere attraverso la memoria sensoriale, il canto e il sogno: un paesaggio immaginario ai limiti dell’oscurità ricostruito attraverso le loro voci.

Fatima Bianchi è un’artista visuale e regista di documentari di creazione. Vive e lavora tra Milano e Marsiglia. La sua ricerca utilizza il mezzo del video, attraverso il documentario e l’installazione video in situ. Dal 2006, i suoi lavori sono stati esposti in numerosi festival cinematografici e spazi dell’arte. Dal 2010 insegna montaggio multimediale alla NABA di Milano.

VANILLA
Italia, 2016, col., 13’
Regia: Rossella Inglese. Sceneggiatura: Rossella Inglese. Fotografia: Andrea Benjamin Manenti, Maria Vittoria De Lorenzis . Montaggio: Rossella Inglese, Filippo Patelli. Musiche: Sonatori Fiorentini, Othello. Suono: Matteo Ortolani, Simone Sigon, Fabio Bruno. Scenografia: Andrea Benjamin Manenti. Costumi: Maria Vittoria De Lorenzis. Interpreti: Carolina Dovera (Denise), Eriberto Peruzzo (Giacomo), Mariangela Di Paolo (assistente sociale), Antonio Iurino (psicologo), Oscar Genovese (padre di Denise). Produzione: Rossella Inglese, Andrea Benjamin Manenti (Fedra Film). Co-produzione: Sae Institute Milano.

Denise è un’adolescente strappata dalle braccia del padre, con il quale ha una relazione sessuale consenziente. La ragazza viene trasferita in una comunità alloggio, affidata a persone che vogliono darle una protezione della quale lei non sente il bisogno. Si chiude in se stessa, consapevole di non poter essere compresa dagli altri.

Rossella Inglese, laureata in Digital Filmmaking. fonda nel 2012 la società di produzione Fedra Film, con la quale dirige spot pubblicitari e alcuni documentari sul carcere. Nel 2013, sotto la supervisione di Mirco Locatelli, realizza il suo primo corto, Sara, a cui seguiranno Alternate World (2015) e Vanilla. Al centro dei suoi film, personaggi femminili adolescenti alle prese con l’esplorazione della propria sessualità.

Evento speciale – Cortometraggio d’apertura
PAGLIACCI
Italia, 2016, col., 18’
Regia: Marco Bellocchio. Sceneggiatura: Marco Bellocchio. Fotografia: Daniele Ciprì. Montaggio: Claudio Misantoni. Musiche: Andrea Farri. Suono: Riccardo Milano. Scenografia: Eleonora Diana. Interpreti: Lucia Ragni (madre), Luca Micheletti (figlio), Federica Fracassi (figlia), Rebecca Liberati (Nedda), Corrado Invernizzi (Canio/amica della madre), Mino Manni (ipnotizzatore). Produzione: Kavac Film con Fare Cinema Associazione e Marco Bellocchio.

In un teatro di paese si stanno svolgendo le prove di uno spettacolo tratto dall’opera I Pagliacci. Non c’è orchestra ma solo un pianoforte e i cantanti. Tra i pochi nel pubblico c’è la madre del cantante, una ricca signora del luogo e finanziatrice del progetto, la sorella e poche altre persone coinvolte nello spettacolo. Nel corso di una serata a cena in casa della ricca signora durante una seduta di ipnosi vengono fuori i rancori ed i dolori dei due figli nei confronti della loro madre e l’impossibilità da parte loro di liberarsene.

Marco Bellocchio nasce a Piacenza nel 1939. Il suo lungometraggio d’esordio, I pugni in tasca, fu premiato a Locarno nel 1965 e lo impone all’attenzione internazionale. Nel 2011 riceve il Leone d’oro alla Carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nel 2015 il Pardo d’Onore a Locarno. Dal 2014 è presidente della Cineteca di Bologna. Gli sono state dedicate retrospettive in tutto il mondo, tra cui quella del Moma di New York nel 2015 e quella di quest’anno al Festival International du Film de la Rochelle.