Non vi è dubbio che l’ultima edizione degli Oscar sia stata per certi versi “rivoluzionaria” e che abbia distribuito emozioni e sorprese che non si vedevano da anni, a parte la gaffe universale di Warren Beatty nella proclamazione del Miglior Film di due anni fa.

Nessuna sorpresa per i premi attoriali: Renée Zellweger per Judy (voto 6 a lei ed al film), il biopic dedicato a Judy Garland, era data come strafavorita, amando l’Academy ruoli come questi; Joaquin Phoenix (voto 9) ha costruito con Joker (voto 9) la performance di una vita; Brad Pitt (voto 6,5) per C’era una volta a Hollywood (voto 4) e Laura Dern (voto 6) per Storia di un matrimonio (voto 6) sembrano più premi alla Carriera che non alle singole performance.

Nessuna sorpresa nella categoria Film Internazionale (ex Film Straniero) per Parasite (voto 10) dove non aveva rivali, ma spiazzante il fatto che abbia addirittura vinto anche nella categoria principale di Miglior Opera del 2019 (cosa non riuscita al messicano Roma, lo scorso anno) battendo concorrenti forti ma non fortissimi, sostenuti da Studios importanti (l’Oscar in fin dei conti è un affare di marketing). Sorpresa ed emozione sopratutto per la reazione che il pubblico del Kodak Theatre ha avuto all’annuncio della vittoria.

Ma la categoria che più mi incuriosiva era quella dedicata al premio per la Miglior Regia, dove il nostro Bon Joon Ho doveva vedersela con mostri sacri come Martin Scorsese (voto 7, a chi gli rinfaccia di fare sempre lo stesso film, fatelo voi un film alla Scorsese), Quentin Tarantino (voto 5, a mio avviso meglio come sceneggiatore che come regista), il plurifavorito e per questo un poco antipatico Sam Mendes per 1917 (voto 7, il suo falso piano-sequenza è segno di ottima tecnica) e l’outsider Todd Phillips (voto 9) artefice con Joker del film di una carriera, la cui vittoria mi avrebbe dato la medesima soddisfazione di quella percepita per Parasite.

Dispiace a questo punto per Joker, sottovalutato dall’Academy per Fotografia e Scenografie,che insieme alla colonna sonora giustamente vincitrice, costruivano l’abito perfetto di un film che sarà difficile dimenticare. Una perla.

Lunga vita a Parasite quindi, vincitore anche per la categoria Miglior Sceneggiatura Originale, mentre l’adattamento è andato al sopravvalutato Jojo Rabbit (voto 5), augurandoci un paio di cosette: la prima di non vedere ora film-alla- Parasite (voto 2 a priori), ma sarà praticamente impossibile, in America, in Italia, nel mondo; la seconda che il regista Bon Joon Ho non si faccia contaminare dalle mille luci di Hollywood e riesca a mantenersi unico e originale come ora, perchè “essere artista significa rimanere personali nello stile e nel modo di rappresentare le proprie storie”. Parole di Martin Scorsese, musica di Bon Joon Ho.(voto 10)