Sarebbe bello se per uscire dalla solitudine interiore potessimo intraprendere un viaggio così lungo e costoso e se avessimo tanto charme da essere un po’ come il pifferaio magico e riuscire a condurre dietro di noi uno sciame di gente leale e fedele, amici con tanto tempo da spendere per noi, un’amica del cuore in ogni luogo che visitiamo, un guru, uno sciamano e per finire il vero amore.
Una favola a cui ci piacerebbe partecipare e forse è per questo che il libro che ha preceduto il film è diventato un caso editoriale. Ma è solo una favola che ha come epicentro un tormento molto diffuso: l’idea di trascorrere la propria esistenza ricoprendo il ruolo di un personaggio che non ci spetta. E questo è l’amo che farà abboccare il pubblico. Ma chi potrebbe davvero fare tutto questo in questo modo?
La protagonista della storia, Liz, parla del suo matrimonio come se a desiderarlo fosse stata un’altra persona, non lei, che ha invece la passione per il viaggio e che deve ancora innamorarsi davvero. Dopo aver lasciato il marito e dopo aver tentato nuovamente di affidarsi ad un uomo, questo secondo fallimento funzionerà da pretesto per ascoltare finalmente l’altra se, quella che sarebbe voluta partire da già da tanto tempo. Così sceglie le mete e saranno l’Italia per il buon cibo, l’India per la pace spirituale e l’Indonesia per l’equilibrio ma anche per scaramanzia, dato che il vecchio sciamano l’aveva avvertita anni prima di tornare da lui.
Da qui inizia anche il viaggio nel mondo dei luoghi comuni sia nelle immagini che nei dialoghi. Un aspetto di Roma decisamente superato. Bar sovraffollati a dismisura, l’anziana affittuaria che vieta a Liz di portarsi uomini in casa, ragazzi che palpano i fondo schiena, look nostrano immolato su donne trash, per non parlare di Napoli dove una bambina dal balcone mostra il dito medio per dare il benvenuto a Liz. Certamente pizza e spaghetti regalano un’immagine tipica, diffusa moltissimo anche come magneti e grembiuli da cucina nei negozi di souvenir, ed è impossibile non citarla, come se girando un film a Madrid ci si dimenticasse di partecipare ad uno spettacolo di flamenco, a Valencia di ordinare una Paella o a Barcellona di dare una monetina agli artisti sulla Rambla. E così oltre ai santini sui comodini, hanno pensato di piazzare nella scena un’anziana col fazzoletto in testa che raccoglie l’acqua alla fontana. Insomma Liz non ha visitato neppure un museo, solo il Mausoleo di Augusto, luogo dove i barboni sono soliti urinare. Un panorama dell’ Italia tutta cibo e “dolce far niente” in cui Liz ingrassa di 12 kili. Ma non era l’America il Paese con più obesi al mondo?
L’india invece, frenetica e colorata perde l’aspetto di Paese povero e Liz, dopo aver snobbato i bambini che inseguono il suo taxi, potrà immergersi nei rigogliosi giardini del Ashram. Qui le crisi mistiche di Liz evolvono in capricci ed irrequietezza. Avrebbe dovuto forse fare un giro per le strade della città così come aveva fatto a Roma ma, Liz preferisce partire per Bali ed affittare una pazzesca palafitta lambita dal mare cristallino come una vera americana solida, altro che crisi! Su consiglio succinto e banale dello sciamano, Liz capirà cosa fare della sua vita e dopo l’ennesimo capriccio si innamorerà, almeno questo è quello che vorrà farci credere ma a noi resterà sempre un dubbio. Se ci aspettavamo un viaggio in cerca di un equilibrio interiore, Liz non ci darà prova fino alla fine di averlo raggiunto, anche perché lo sviluppo delle vicende e il loro contesto smontano il percorso emotivo di volta in volta, fino a rendere tutto il film il viaggio turistico di una irrequieta e niente di più.
I panorami sono mozzafiato ed insieme al desiderio di scoprire quei luoghi, spingeranno lo spettatore più curioso fino alla fine, per altri potrebbe essere uno stillicidio, per altri ancora una bella favola alla stregua di Le Mille e una Notte e anche meno.
Titolo originale | Eat Pray Love |
Regia | Ryan Murphy |
Sceneggiatura | Ryan Murphy, Jennifer Salt |
Fotografia | Robert Richardson |
Montaggio | Bradley Buecker |
Scenografia | Bill Groom |
Costumi | Michael Dennison |
Musica | Dario Marianelli |
Cast | Julia Roberts, Javier Bardem, James Franco, Richard Jenkins, Viola Davis, Billy Crudup, Luca Argentero |
Produzione | Plan B |
Anno | 2010 |
Nazione | USA |
Genere | Commedia |
Durata | 140' |
Distribuzione | Sony Pictures |
Uscita | 17 Settembre 2010 |
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