Dune – Parte due

La locandina

La ricchezza che può regalare il cinema in tutta la sua pienezza totalizzante. Questo era “Dune” e questo è “Dune – Parte due“, film in cui si alternano e scambiano amore e odio, passione e violenza, sentimento e ragione, singolarità e massa, profezia e razionalità. Dopo il successo di Dune (2021), l’adattamento cinematografico della saga fantascientifica basata sull’omonimo libro di Frank Herbert continua e giunge al secondo capitolo, diretto sempre dal regista canadese Denis Villeneuve.

Ambientato migliaia di anni nel futuro e riprendendo da dove si era interrotto, “Dune – Parte Due” continua a seguire il catartico viaggio di Paul Atreides, giovane spinto dal destino in una lotta per il potere intergalattico. Esplorando temi sia attuali che intramontabili, dall’amore romantico e materno al globalismo, alla lealtà, la vendetta e alla catarsi, “Dune – Parte Due” approfondisce i temi ecologici dell’autore Frank Herbert in questo racconto sull’umanità contro la natura. Come per il primo film, anche in questo caso la colonna sonora è stata composta da Hans Zimmer, il quale ha addirittura creato delle musiche per aiutare il regista a trovare l’ispirazione per scrivere la sceneggiatura. Il film è stato girato in IMAX e le riprese hanno avuto luogo in diverse location, tra cui Ungheria, Emirati Arabi, Giordania e Italia.

Su tutte le scene quella che maggiormente coinvolge è di certo la cavalcata della sabbia. Racconta il regista: «È una delle cose più belle del romanzo, il fatto che i Fremen conoscano la tecnica per cavalcare i vermi e usarli come mezzi di trasporto. Ma leggerlo è una cosa, vederlo è un’altra. Ho dovuto pianificare e creare io stesso la logica e la tecnica per salire su un verme della sabbia. L’ho scritta e disegnata: ho fatto dei grafici e ho spiegato alla troupe come i Fremen avrebbero dovuto cavalcare il verme, nel modo più reale possibile. Volevo girare sotto la luce del sole e su una struttura che assomigliasse al verme. Ci sono voluti alcuni mesi di lavoro e parecchi tentativi ed errori, affinché la nostra unità riuscisse a girare quel momento specifico che, se avessi dovuto fatto io, ora starei ancora girando! Il tutto si è realizzato con la supervisione di Tanya Lapointe, la regista della seconda unità, in coordinamento con me. Un lavoro che ha richiesto molta pazienza, ed è stato talmente sperimentale che è di gran lunga la sequenza più complessa che abbia mai realizzato».

Tutto il cast come l’intera vicenda sono coinvolgenti e ben assemblati, il piacere di godere delle riprese di Villeneuve e del sensato utilizzo della tecnologia rendono come unico luogo adatto per la visione il grande schermo.