Un’ora di tranquillità è quella che pretende, chiede, brama, supplica, implora il protagonista Michel: vuole poter ascoltare il disco jazz “Me, Myself and I” di cui inseguiva le tracce da tutta la vita e che finalmente in un’assolta mattinata parigina è riuscito a trovare su una bancarella in riva alla Senna.

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Il Cast

Purtroppo per lui una serie di sfortunati eventi lo costringono a posticipare continuamente l’agognato ascolto: prima la moglie (Galatea Ranzi) che deve confessargli un tradimento di trent’anni prima; poi gli operai pasticcioni alle prese con luce, acqua e gas tanto da rischiare l’incolumità del palazzo stesso; un vicino invadente (Claudio Bigagli) che sceglie il giorno sbagliato per aprire tavole di conversazione; il figlio (Alessandro Giuggioli) in cerca di una propria identità artistica rinnega il proprio nome e l’amante (Marta Zoffoli) che in preda a rimorsi incontrollati vorrebbe autodenunciarsi alla moglie di Michel, nonché sua migliore amica. Insomma per il povero Michel, una giornata difficile da dimenticare.

La commedia campione di risate in Francia “Un’ora di tranquillità” sbarca in Italia grazie al factotum Massimo Ghini, che oltre ad impersonare il protagonista (un fiume di parole per 100 minuti continuativi senza pausa) cura la regia con una messa in scena che se in parte ricorda la commedia dei telefoni bianchi (sarà la scenografia futuristica alla 2001 Odissea nello spazio), dall’altra ha il pedale dell’acceleratore pigiato a fondo, dove la comicità verbale tipica del “vaudeville” giocato su equivoci e battute si sposa con la “slapstick comedy” prettamente visiva, con gag e disastri che mettono a rischio l’incolumità della scenografia firmata da Roberto Crea. L’effetto che Ghini voleva rendere era di «un’onda anomala, composta da una serie di persone, di affetti, di sconosciuti che scaricheranno sul protagonista le loro nevrosi, spinti a loro pensare, da un senso di giustizia che vorrebbe riparare al male fatto». Ma come i meccanismi comici insegnano, spesso la soluzione è più dannosa del problema stesso, generando risate a pioggia.

Massimo Ghini, Galatea Ranzi

Massimo Ghini, Galatea Ranzi

E si ride al Teatro Quirino, non sguaiatamente (come forse la commedia richiederebbe), ma sommessamente, sotto i baffi, forse travolti da quel fiume di parole di cui prima, da un ritmo allucinato che impedisce la riflessione e punta sull’immediatezza della reazione. A volte presente, a volte meno.

Ghini gioca sui toni di una recitazione volutamente sopra le righe, seguito da tutta la compagnia in primis una splendida Galatea Ranzi, poi attraverso Luca Scaparrone nel ruolo dell’idraulico portoghese che si finge polacco «perché loro con i tubi idraulici sono il meglio che si possa trovare in giro», fino a Massimo Ciavarro stralunato oggetto del desiderio. La commedia è stata scritta da Florian Zeller, uno dei più promettenti drammaturghi francesi di nuova generazione, rappresentata in Francia a teatro da Fabrice Lucchini e portata al cinema da Patrice Leconte con Carol Bouquet protagonista. Tutti componenti di un sicuro successo.

TitoloUn'ora di tranquillità
AutoreFlorian Zeller
RegiaMassimo Ghini
SceneRoberto Crea
CostumiSilvia Frattolillo
LuciMarco Palmieri
InterpretiMassimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Marta Zoffoli, Luca Scaparrone, Alessandro Giuggioli
Durata100'
ProduzioneLa Pirandelliana
Anno2016
GenereCommedia
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenafino all'8 Gennaio 2017 al Teatro Quirino di Roma