The Void – Il vuoto

Spiazzante. Non c’è altro aggettivo per definire questo piccolo horror canadese, che ha il “coraggio” di essere proposto dalla 102 Distribution nel mese più affollato dell’anno (dicembre).

Nel mezzo di un pattugliamento di routine, l’ufficiale Daniel Carter s’imbatte in una figura ricoperta di sangue che zoppica lungo un tratto di strada deserta. Si precipita in soccorso del giovane per portarlo rapidamente in un piccolo ospedale di provincia, gestito da un’equipe ridotta, solo per scoprire che i pazienti e il personale si stanno trasformando in qualcosa di inumano.

A leggere la trama e vedere la prima metà della pellicola sembra di essere davanti ad un B-Movie degno della fama di Ed Wood. Ma a mano mano che gli “eventi” si sviluppano davanti ai nostri occhi, che i dialoghi degli ‘attori’ entrano nel profondo dei nostri timpani (non aiutati da un doppiaggio italiano abbondantemente sotto la sufficienza), ci rendiamo conto di trovarci davanti ad un pasticcio senza senso, ad un vero Z-Movie, ad un proprio X-Files da sottoporre all’attenzione di Fox Mulder e Dana Scully per tentare di dare un senso alla “cosa”…

I registi Steven Kostanski e Jeremy Gillespie alla loro prima esperienza dietro la macchina da presa ma artigiani della Settima Arte nel campo chi del trucco ed effetti speciali (il primo) e chi della scenografia e musica (il secondo), sembrano non sapere esattamente dove mettere la macchina da presa se non per battezzare un nuovo tipo di inquadratura: “a casaccio”. Come la trama che parte con una situazione archetipa del genere horror, un gruppo di sconosciuti imprigionati all’interno di un ambiente limitato da cui non si può fuggire causa una minaccia esterna imminente, per macchiarla con creature mostruose, sette e simbologie massoniche che proprio impegnandosi può richiamare alla lontana, ma molto alla lontana, l’universo di un certo Clive Barker.

Ma in fin dei conti, il film risulta “sincero” perchè sin dal titolo promette quello che mantiene: The Void – il vuoto.