Splice
id.
Regia
Vincenzo Natali
Sceneggiatura
Vincenzo Natali, Antoinette Terry Bryant, Doug Taylor
Fotografia
Tetsuo Nagata
Montaggio
Michele Conroy
Scenografia
Todd Cherniawsky
Costumi
Alex Kavanagh
Musica
Cyrille Aufort
Interpreti
Adrien Brody, Sarah Polley, Delphine Chaneac, Brandon McGibbon, David Hewlett
Produzione
Copperheart Entertainment, Gaumont
Anno
2009
Nazione
Francia, Canada
Genere
fantascienza-horror
Durata
105'
Distribuzione
VIDEA-CDE
Uscita
13-08-2010
Giudizio
Media

Cosa succede quando l'uomo gioca a fare Dio? Clive (Adrien Brody) ed Elsa (Sarah Polley) sono due giovani e ambiziosi scienziati. Segretamente decidono di mescolare DNA umano e animale: il risultato è qualcosa di straordinario, un ibrido, una chimera chiamata DREN. Quella che sembrava essere una scoperta in grado di rivoluzionare il mondo della scienza si rivelerà ben presto il più grande errore mai commesso.
Splice segna il quarto lungometraggio del regista italo-canadese Vincenzo Natali, autore di un cinema di fantascienza definito dalla critica internazionale come post-moderno. Il debutto fulminante con The Cube, capace di fondere con estremo talento visionario e basso budget con la stria di un gruppo di uomini e donne intrappolate all'interno di uno spazio-dimensionale cubico da cui cercheranno di uscire; con il sequel Cypher racconta di un uomo che rimane imprigionato in una realtà paranoica; per proseguire con una buddy-comedy ambientata nel vuoto: Nothing.
Ora con la produzione di Guillermo Del Toro (Il labirinto del Fauno) Natali si trova a disposizione un discreto budget per una storia che al di là della storia di fantascienza, pone in evidenza forse sin troppo e senza risolverli definitivamente, quesiti morali come dove può spingersi la ricerca scientifica per il bene dell'umanità? Qual'è il confine tra il bene pubblico ed il profitto privato? Tra bene e male? Potere e dovere? Lecito ed illecito?
Il film parte veloce senza troppi preamboli per arrivare al cuore della storia. Sviluppa nella parte centrale un interessante conflitto psicologico a tre tra i due scienziati e la loro creatura, mettendo in gioco un passato nebuloso e forse violento da parte di uno dei due scienziati, e tracce di conflitti edipici ed incestuosi non risolti. E forse la parte più interessante del film anche se in un paio di sequenze sfiora l'aperta ilarità. Alla fine si resta con l'amaro in bocca di un'occasione non sfruttata in tutte le sue potenzialità.
Natali adotta una regia essenziale, elegante, priva di fronzoli attraverso la costruzione geometrica di inquadrature illuminate dalla luce desautorante di Tetsuo Nagata (La vie en rose). Ne risulta un film freddo, volutamente asettico, dove i due protagonisti Adrien Brody e Sarah Polley brillano a luce intermittente.
[fabio melandri]