Bride Wars - La mia miglior nemica
Bride Wars
Regia
Gary Winick
Sceneggiatura
Greg DePaul, Casey Wilson,
June Diane Raphael
Fotografia
Frederick Elmes
Montaggio
Susan Littenberg Hagler
Scenografia
Dan Leigh
Costumi
Karen Patch
Musica
Edward Shearmur
Interpreti
Kate Hudson, Anne Hathaway, Kristen Johnston, Bryan Greenberg, Chris Pratt, Steve Howey, Candice Bergen, John Pankow, Michael Arden, June Diane Raphael
Produzione
New Regency, Birdie, Riche Ludwig
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
89'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
20-02-2009
Giudizio
Media

Liv ed Emma sono amiche del cuore da una vita, cresciute con un sogno in comune: sposarsi a giugno all’Hotel Plaza di New York. Ora, a ventisei anni, entrambe sono sul punto di sposarsi, di realizzare il loro sogno e di vivere per sempre felici e contente. O forse no… Quando un errore crea una sovrapposizione di date - il giorno del matrimonio è lo stesso per entrambe! - Liv, Emma e la loro amicizia di una vita vengono messe a dura prova.
Liv, che è un avvocato di successo ed è abituata a ottenere ciò che vuole, inclusi il lavoro perfetto e l'uomo perfetto, non si accontenterà di niente di meno del matrimonio perfetto che ha sognato per anni. Emma, un'insegnante che si è sempre presa cura degli altri, ma non altrettanto di se stessa, scopre in sé un lato alla Godzilla, crudele e vendicativo, che inizia a manifestarsi quando il suo sogno nuziale è in pericolo.
E così, le due migliori amiche, che avrebbero fatto qualsiasi cosa l'una per l'altra, si trovano coinvolte in una guerra senza esclusione di colpi e senza prigionieri, che rischia di trasformarsi in un conflitto totale.
Costellato di buonismo zuccheroso, questo Bride Wars diretto in maniera anonima e senza guizzi da Gary Winick (La tela di Carlotta), entra di diritto a far parte della categoria di film inutili, inverosimili, incongruenti, capace di anestetizzare con i suoi prevedibili snodi narrativi e la sua recitazione fastidiosamente sopra le righe, emozione e divertimento.
Tutto scorre veloce e in superficie in questa commedia matrimoniale, che si trascina senza colpo ferire fino al suo improbabile ed incongruente, se rapportato al resto della struttura drammaturgia, finale alla “volemose bene”. Peccato veder naufragar in tale mar un’attrice di razza come Anne Hathaway, capace comunque di illuminare con la sua presenza la scena, mentre la sua compagna Kate Hudson inizia a fare sin troppo il verso a Goldie Hawn, sua madre. I personaggi maschili fungono da mera tappezzeria per altro impolverata, mentre il tono frizzante dell’opera è pari a quella di una bottiglia di Coca Cola aperta da troppo tempo. [fabio melandri]