Copenaghen
Autore: Michael Frayn
Regia: Mauro Avogadro
Scene: Giacomo Andrico Costumi: Gabriele Mayer
Luci: Giancarlo Salvatori Musica: Andrea Liberovici
Produzione: CSS Teatro stabile di innovazione, Emilia Romagna Teatro Fondazione
Interpreti: Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice
Anno di produzione: 2006 Genere: monologo

In scena: fino al 23 maggio al teatro Eliseo di Roma

Michael Frayn è l’autore di “Rumori fuori scena”, irresistibile farsa basata sulla tecnica del “teatro nel teatro”.

In questo caso ha scritto il testo diretto da Mauro Avogadro, “Copenaghen”. Come l’ha definito il regista stesso, è “un processo privato a porte chiuse”: i due protagonisti maschili, Niels Bohr e Werner Heisenberg, sono due delle più brillanti menti scientifiche del XX° secolo. Il loro incontro, nel settembre 1941, avviene nella capitale danese, mentre attorno a loro infuria la Seconda guerra mondiale. Margrethe, la moglie di Bohr, testimone della loro conversazione, è partecipe dei momenti cruciali di quella notte fatale: molti degli interrogativi di allora sembrano restare irrisolti, “indeterminati”, come l’omonimo principio fisico che Heisenberg enunciò per primo. Ci si domanda perché il fisico Premio Nobel che ha diretto le ricerche tedesche per la bomba atomica, si sia recato a Copenaghen per incontrare il fisico Niels Bohr, suo professore d’Università e il primo che incoraggiò le sue teorie: un ebreo danese già cittadino scomodo, in una Copenaghen occupata dai nazisti. Il testo si allontana dalla verità storica nel momento in cui l’autore immagina che i due protagonisti si ritrovino a discutere ulteriormente la questione, fino a raggiungere una migliore comprensione dei fatti.

A 10 anni dal suo primo debutto, l’allestimento conserva un’attualità interessante, dedicata soprattutto alla riflessione odierna sulla scelta dell’energia nucleare. Eccellenti gli interpreti: Massimo Popolizio un vibrante Heisenberg, Umberto Orsini, metallico e incalzante Bohr, e Giuliana Lojodice, incisiva e affascinate Margrethe. Essenziali la regia, le luci e le scenografie, fiduciosi dell’esperienza e disinvoltura degli attori.
[annalisa picconi]