I coltelli nella schiena, le ali nel muso
Autore: Pierre Notte Tarduzione:
Regia: Reza Keradman
Scene: --------------------- Costumi: ----------------
Luci: ------------------------ Musica: ------------------
Produzione: SalaUno
Interpreti: Reza Keradman, Gerardo Mastrodomenico, Caterina Misasi, Monica Samassa, Giulia Webere Daniel Terranegra
Anno di produzione: 2010 Genere: commedia
In scena: fino all'11 aprile al Teatro SalaUno di Roma

L’autore del testo teatrale “I coltelli nella schiena, le ali nel muso” Pierre Notte, è stato nominato migliore autore del premio Molière. Non è un caso. Quello che distingue un buon testo teatrale è la capacità di realizzare una sintesi della vita, di estrarre pochi concetti che resistano all’usura del tempo e delle mode. Questa commedia, a volte grottesca a volte tragica, usa il paradosso per dire al pubblico che le persone, oggi, sono incapaci di comunicare, parlano per frasi fatte che ripetono ossessivamente, non si ascoltano e soprattutto hanno paura di vivere.
Marie la protagonista della storia, è una ragazza di diciassette anni che non vuole farsi toccare, né fisicamente né metaforicamente dalla vita: evita ogni rapporto con le persone, parla con il suo alter ego Clemence, sogna di fare la cassiera ad un casello autostradale. Ama le nuvole, non vuole diventare qualcuno. Si taglia la pelle delle braccia, unico segno del desiderio di sentirsi viva. I genitori vorrebbero aiutarla ma sono imprigionati nei loro conformismi, nei loro egoismi. La vita comunque bussa alla porta di Marie, prima sotto forma di una tutor scolastica che vuole farla diventare qualcuno, poi attraverso una maitresse che dovrebbe insegnarle a diventare una donna. Infine arriva l’amore, così difficile da afferrare, da guardare negli occhi, a cui provare a fidarsi e a lasciarsi andare. Ma forse non ci sono alternative.
La regia è piena di energia e di ritmo, fa muovere gli attori come delle marionette che usano il loro corpo fino al contorsionismo, con estrema ironia e in armonia tra di loro. Le scene sono semplici, ma efficaci. Gli attori sono tutti bravi e si farebbe un torto nominando uno di loro; si può fare un’eccezione per Monica Samassa che interpreta la madre di Marie, istrionica, energetica, sempre diversa.
Commedia raffinata, intensa, per un pubblico che ama l’ironia e il paradosso al limite dell’assurdo.
[deborah ferrucci]

| 2011 |