I LIVE YOU - Uomo, immagine, suono
Autore: Adattamento:
Regia: Romano Marini Dettina
Light design: Tommaso Biciocchi e Osama Abou el Khair
Stage Director : Andrea Brambilla
Sound Service: Massimiliano Mantovani
Compagnia: Produzione: Maximum Stage
Interpreti: Coloro, Michael Menes, Modulo Project
Anno di produzione: 2009 Genere: hi-tech

In scena: dal 6 all'11 ottobre al Teatro Olimpico di Roma | Piazza Gentile da Fabriano, 17 - 00196 Roma | tel 06 3265991 | sito spettacolo |

Ad aprire il cartellone 2009/2010 del Teatro Olimpico di Roma, è uno spettacolo summa dell’arte, declinata nelle sue tre componenti fondamentali: il corpo, l’immagine, il suono.

Componendo, come una formula chimica, in maniera diversa questi tre elementi avremo le più diverse forme di espressione artistica e quindi umana. La loro coesistenza e complicità dà luogo a quello che modernamente potremmo chiamare lo spettacolo totale.
I Live You è un coraggioso esperimento volto a descrivere allo spettatore la nascita dell'evento scenico tout court, attraverso la messa in scena dei tre elementi. Corpo, immagine e suono all'inizio sono separati e convogliano verso un unico centro, l’obiettivo finale: la fantasia; la percezione multimediale e multisensoriale di quel mondo che ci scorre accanto ma il più delle volte risulta invisibile agli occhi: il fantastico.

Il corpo è l’elemento comune alle tre dimensioni che compongono gli altrettanti atti iniziali dello spettacolo.

Corpo-corpo. Michael Menes è un mimo che ha collaborato con Le Cirque du Soleil e Le Cirque Voilà: rappresenta il concetto di uomo. Corpo come unico indispensabile mezzo per creare arte. Il fantasista americano inventa se stesso e lo spazio che lo circonda, un universo tridimensionale nella quale altezza e profondità sono parametri inesistenti. Attraverso la sua azione manipola lo spazio ed il corpo umano, creando un mondo surreale e grottesco le cui regole fisiche e biologiche vengono sovvertite, alterate, capovolte.

Corpo-Immagine: sezione affidata ai Coloro, trio multimediale che si avvale di tecnologie d’avanguardia che creano una miscela raffinata tra videoarte, giocoleria e abili acrobazie. Un mondo dentro il quale reale e virtuale si fondono in un gioco di specchi e moltiplicazione dei punti di vista con un effetto altamente suggestivo e spettacolare. Con loro entriamo nel mondo dei colori, viaggiamo all’interno di un quadro di Magritte interagendo con gli oggetti in una fantasmagoria che lascia letteralmente con la bocca aperta.

Corpo-Suono: è la parte più debole dello spettacolo, la meno creativa e riuscita. È affidata ai Modulo Project, sette ballerini dal background differente, in performance underground solo per i cultori della materia.

Spettacolo interessante, pieno di buone intenzioni ma riuscito a metà. Funziona ad intermittenza, risultando poco fluido nel passaggio da una performance all’altra, affidato a contributi filmati troppo lunghi, a tratti noiosi ed esageratamente didascalici. Nota di merito alla performance de i Coloro, che valgono da sole il prezzo del biglietto. [fabio melandri]

| 2011 |