Le scelte del Grido
[a cura di simone pacini]
| OTTOBRE | novembre | dicembre | gennaio | febbraio | marzo | aprile | maggio |
23 settembre – 5 ottobre Teatro Palladium
Cani di bancata
testo e regia Emma Dante
assistente alla regia Elisa Di Liberato
scene Emma Dante e Carmine Maringola
costumi Emma Dante
con Sandro Maria Campagna, Sabino Civilleri, Salvatore D’Onofrio, Ugo Giacomazzi, Vincenzo Di Michele, Manuela Lo Sicco, Carmine Maringola, Stefano Miglio, Alessio Piazza, Antonio Puccia, Alessandro Rugnone
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro

La mafia è una femmina-cagna che mostra i denti prima di aprire le cosce. È a capo di un branco di figli che, scodinzolanti, si mettono in fila per baciarla. Il suo bacio è l’onore. La cagna dà ai figli il permesso di entrare: “Nel nome del Padre, del Figlio, della Madre e dello Spirito Santo”. Bastona il figlio più giovane e gli mette un vestito imbrattato di sangue. Il mafioso risorge e riceve dalla Madre la benedizione. I fratelli lo abbracciano e comandano il giuramento: “Entro col sangue ed uscirò col sangue. Il patto si stringe. Così rielaboro il rito di affiliazione di un uomo che giurando davanti a Dio si consegna alla mafia per sempre. Questo rito antico è il folclore, è la mafia da cartolina di un “agriturismo” nelle campagne di Corleone dove si mangia ricotta e cicoria e si recitano le preghiere con radio-maria”. (Emma Dante - http://www.emmadante.it/)
http://www.teatro-palladium.it/


1 – 3 ottobre Rialto Sant’Ambrogio

Gli Omini
CRisiKO!
di e con Riccardo Goretti, Francesco Rotelli, Luca Zacchini

Neonati, Gli Omini casentinesi sembrano clown, parlano con monosillabi, dicono quel poco che riesce a chi è felice. Ridono e fanno ridere. Poi crescono e, educatamente, imparano. Che cortesia! Gli omini si mettono i calzoni: primi pudori, primi prudori, primi sudori. Dopo gli omini si fanno la barba e trovano un mestierino. Alla fine si mettono il cappello e il bastone, l'orologio si è fermato. Cosa ne rimane? Tanti saluti e bei ricordi. CRisiKO! – progetto finalista al Premio Scenario 2007 - è il risultato di un'indagine compiuta in vari paesi d'Italia. Gli Omini si mettono in macchina e arrivano nel tal paese. Vi arrivano e vi stanno 7 giorni. Si stanziano, s'insediano, si accomodano all'uso del paese. Piccoli centri abitati: partire dal piccolo perché il minimo comune denominatore resti comunque l'uomo. Dalle esperienze raccolte, sono nati i personaggi dello spettacolo: dalle interviste, dalle testimonianze ricevute, dalle vite incontrate. Gli Omini hanno acquisito linguaggio, convinzioni, colore, carattere, sentimenti. Gli Omini è un progetto Distilleria Teatrale Cecafumo.
http://www.rialtosantambrogio.org/


4 – 8 ottobre Teatro Belli
ADDIO ALLE ARMI
Birth of a Nation + Odissey
traduzione Pieraldo Girotto
regia Fabrizio Arcuri
drammaturgia Luca Scarlini
con Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto, Miriam Abutori, Chandra Costa, Francesco Costa, Joshua Costa, Damir Todorovic
cura degli ambienti Diego Labonia
Fabrizio Arcuri, nell’ambito di TREND nuove frontiere della scena britannica, firma due regie su altrettanti testi del drammaturgo inglese Mark Ravenhill (salito alla ribalta con Shopping and Fucking presentato nel 1996 a Intercity London a Sesto Fiorentino): Birth of a nation e Odyssey. Il primo spettacolo si rifà ad uno dei più importanti e controversi film nella storia del cinema americano, girato nel 1915 da D.W. Griffith e ambientato ai tempi della guerra civile americana. La pellicola, fortemente innovativa nella tecnica narrativa, suscitò aspre polemiche per l’accusa che gli venne rivolta: promuovere la supremazia dei bianchi e giustificare fenomeni come il Ku-Klux-Klan. Nella trasposizione contemporanea di Ravenhill, dopo che una potenza straniera si ritira, un gruppo di artisti del paese occupante viene a lavorare nel paese devastato per promuovere l’efficacia dell’arte e della pratica artistica, come rimedio taumaturgico per i disastri e le tragedie causate dalla guerra. Nell’Odyssey le peripezie del ritorno degli eroi greci in patria, dopo la guerra di Troia, vengono trasfigurate da Ravenhill che mette al centro della vicenda un gruppo di soldati in procinto di lasciare un paese al quale è stata portata ‘la libertà e la democrazia’. Birth of a Nation in scena il 4, 5 e 6 ottobre, Odissey in scena il 7 e 8 ottobre.
http://www.teatrobelli.it/

9 – 11 ottobre Teatro Palladium
Santasangre
SEIGRADI concerto per voce e musiche sintetiche
ideazione Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Dario Salvagnini, Pasquale Tricoci, Roberta Zanardo
elaborazione video Diana Arbib, Luca Brinchi, Pasquale Tricoci
partitura ed elaborazione sonora Dario Salvagnini
corpo e voce Roberta Zanardo
visual designer 3d Piero Fragola
animazione acqua 3d Alessandro Rosa
costumi Maria Carmela Milano, Fiamma Benvignati
produzione Santasangre
Nato a Roma nel 2001, il collettivo Santasangre inizia il proprio percorso dalla contaminazione di linguaggi differenti. Dopo le prime esperienze realizzate nell’ambito della scena raver, i Santasangre trovano nel teatro il luogo ideale in cui realizzare un sincretismo espressivo che ha al centro del proprio interesse la materia-corpo nelle sue molteplici declinazioni. Lo spettacolo, presentato in prima nazionale a Romaeuropa Festival, nell’ambito del festival europeo Temps d’Images 2008, parte da una sentenza: con l’aumento di un grado della temperatura atmosferica il mare sommergerebbe una parte del golfo del Bengala, con quattro gradi in più toccherebbe a Venezia e Saint Tropez, un incremento di sei gradi porterebbe alla desertificazione. L’avventura dell’ecosistema non è però vista con occhi scientifici o clinici, ma tramite un’emozionante teatralità misteriosa e affascinante: una messa in scena essenziale e minimalista che unisce in sé qualcosa di intensamente primitivo e di acutamente tecnologico. Il titolo “Concerto” allude al particolare lavoro di questa compagnia, ognuno dei componenti di Santasangre proviene da ambiti diversi. L’amalgama di linguaggi eterogenei come body art, video, musica, installazioni, scenografie elettroniche, ologrammi, sculture sonore e in movimento, avviene con una stratificazione accuratamente “concertata” delle risonanze intime di queste forme. Trailer
http://www.romaeuropa.net/


18 e 19 ottobre Teatro India

Teatro en el blanco
Neva
creazione e regia Guillermo Calderón
musica Tomas Gonzales
scenografia Mª Jesus Gonzales, Pilar Landerretche
costumi Chino Gonzales
disegno grafico Manuel Florencio
con Trinidad Gonzales, Paula Zuñiga, Jorge Becker
produzione Jenny Romero

Teatro en el blanco è una compagnia cilena indipendente fondata nel 2004. La loro poetica ruota attorno a temi di carattere sociale e politico. Fondamentale è l’apporto del regista e drammaturgo Guillermo Calderon, vincitore del premio nazionale Altazor per l’opera Neva. La pièce ha riscosso un successo internazionale ed ha avuto venticinquemila spettatori. Neva è il nome del fiume principale di Pietroburgo ed è anche la storia di Olga Knipper, la moglie di Anton Cechov. Olga, sei mesi dopo la morte del marito, vittima della tubercolosi, si allontana per una settimana dal Teatro d’Arte di Mosca, dov’è prima attrice, per provare in un teatro di San Pietroburgo. Arriva in città nel bel mezzo dell’intensa turbolenza rivoluzionaria dell’inverno del 1905. Nella sala del teatro, Olga racconta ad altri due attori del sentimento di colpa che nutre per aver vissuto lontano da Anton durante la malattia. Per cercare di superare questo limite che le impedisce di recitare, Olga chiede ai due attori di inscenare la morte di Cechov. Da questi tentativi nascono discussioni sul teatro, la politica e soprattutto sull’amore. Lo spettacolo ha una discreta tournée italiana: oltre a Roma, Milano (Piccolo Teatro, dove ha avuto il suo debutto nazionale per Tramedautore), Modena (per VIE Scena Contemporanea Festival) e Napoli (Nuovo Teatro Nuovo). Spettacolo in lingua originale con sovratitoli in italiano.
http://www.teatrodiroma.net/


21 ottobre – 2 novembre Teatro India
Ritter/Dene/Voss
di Thomas Bernhard
traduzione Eugenio Bernardi
regia Piero Maccarinelli
scene Carmelo Giammello
costumi Gianluca Sbicca
musiche Paolo Terni
con Massimo Popolizio,Maria Paiato, Manuela Mandracchia
produzione Teatro di Roma

Il Teatro di Roma ripropone al Teatro India questa regia di Maccarinelli. Cast d'eccezione: Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia e Maria Paiato. Ritter, Dene e Voss sono tre fratelli, protagonisti di una vicenda al limite della follia: due sorelle, Ritter e Dene, attrici, sono in attesa del fratello Voss, un filosofo autore di un trattato di logica, la cui figura allude a Ludwig Wittgenstein. Voss si era fatto volontariamente rinchiudere nel manicomio di Steinhof e saltuariamente Dene lo convince a ritornare a casa, contro il parere di Ritter. L'insolito titolo di questa commedia del 1984 deriva dai cognomi di tre grandi attori della compagnia di Claus Peymann, regista e a lungo direttore artistico del Berliner Ensemble.
http://www.teatrodiroma.net/

21 ottobre - 2 novembre Piccolo Eliseo Patroni Griffi
LINA quella che fa brutti sogni
di Massimo Salvianti
scene Daniele Spisa
costumi Giuliana Colzi
regia Pierpaolo Sepe
con Fulvia Carotenuto
produzione Arca Azzurra Teatro, Teatro Eliseo / Nuovo Teatro Nuovo

Lina, testo vincitore del premio ExtraCandoni 2007, è la storia di una donna che dopo più di trent’anni passati in una casa di cura per malati mentali, ormai più che sessantenne, sente risvegliarsi, a seguito delle insistenze di un nuovo terapeuta, il ricordo degli episodi che la portarono a uccidere un uomo senza alcuna apparente ragione e a finire in manicomio. L’infanzia e l’adolescenza a Napoli nella miseria di un basso fondo, poi a Firenze, “serva” nella casa del Maresciallo dove accudisce la bambina di questi dopo la morte della moglie. Lentamente le resistenze di Lina si sciolgono in un racconto che rivela le ragioni del suo gesto estremo. “Lina è nato da solo – scrive Massimo Salvianti – si è fatto da sé, strada facendo, una parola, una battuta, una scena dopo l’altra. È la verità, nessun progetto, nessuna istanza sociale, politica, umana, artistica è responsabile della sua scrittura anche se dentro, una volta finito il testo, ho ritrovato umanità e politica e tutto il mondo che conosco”.
http://www.teatroeliseo.it/eliseo/