Vincere
id.
Regia
Marco Bellocchio
Sceneggiatura
Marco Bellocchio, Daniela Ceselli
Fotografia
Daniele Ciprì
Montaggio
Francesca Calvelli
Scenografia
Marco Dentici
Costumi
Sergio Ballo
Musica
Carlo Crivelli
Interpreti
Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Corrado Invernizzi,
Michela Cescon, Matteo Mussoni, Elena Presti
Produzione
Offside, Rai Cinema, Celluloid Dreams Productions in collaborazione con Istituto Luce
Anno
2009
Nazione
Italia, Francia
Genere
drammatico
Durata
128'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
20-05-2009
Giudizio
Media

La pellicola di Marco Bellocchio – in concorso al Festival di Cannes - si dipana lungo circa 35 anni di storia e politica italiana, utilizzando uno spunto privato finora poco conosciuto: la vita di Ida Dalser (Giovanna Mezzogiorno, molto credibile nel passaggio da amante a pazza), che ha seguito più o meno da vicino la scalata al potere di Benito Mussolini (Filippo Timi, più convincente che in altri film), a cominciare dai primi del Novecento a Trento, tappa del primo incontro.
La passionale, carnale e irrefrenabile (nonché corrisposta) storia d’amore tra la Dalser e Mussolini, all’epoca direttore del quotidiano “Avanti!”, conduce alla dissoluzione economica per Ida e al successo politico per il futuro Duce. La donna vende casa, atelier e mobili per permettere al suo uomo di fondare il “Popolo d’Italia”; rimane incinta e mette al mondo Benito Albino.
Quando il successo arriva, le loro vite si dividono: ferito in trincea sul Carso, Mussolini capisce che è il momento di abbandonare Ida al suo destino di anonimato e rendere ufficiale il legame con Rachele (Michela Cescon, quasi irriconoscibile). Da questo momento inizia un secondo film fatto di manicomi, di immagini di repertorio, di materiale di repertorio, di pellicole muti come “Il monello” di Charlie Chaplin. La presenza di Ida è palesemente scomoda: i fascisti sono al potere e per le non c’è altro posto che il manicomio di Pergine e di Venezia: deve sparire. Giovanna Mezzogiorno domina questa parte con intensità e convinzione (dopo la mediocre prova nella pellicola di Wim Wenders “Palermo Shooting”), mostrando allo spettatore la caparbietà e la tenacia che ebbe Ida nel non voler rinunciare ad urlare la sua identità al mondo.
Vincere è un film consistente, pieno di riferimenti storici che a volte sovrastano la storia personale dei due protagonisti. Perfette le musiche di Carlo Crivelli, che amplificano la vicenda eroica, come anche la fotografia di Daniele Ciprì, buia e a tratti sabbiosa. “Il film – precisa Bellocchio – è anche un melodramma che racconta l’invincibilità di una piccola donna italiana che non verrà mai piegata da nessun potere. In qualche modo è lei a vincere”. [valentina venturi]