Vero come la finzione
Stranger Than Fiction
Regia
Marc Forster
Sceneggiatura
Zach Helm
Fotografia
Roberto Schaefer
Montaggio
Matt Chessè
Scenografia
Kevin Thompson
Costumi
Frank Fleming
Musica
Britt Daniel, Brian Reitzell
Produzione
Three Strange Angels
Interpreti
Will Ferrell, Maggie Gyllenhaal, Dustin Hoffman, Queen Latifah,
Emma Thompson, Tony Hale, Tom Hulce, Linda Hunt
Anno
2006
Genere
commedia
Nazione
USA
Durata
113'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing
Uscita
02-02-07

Dobbiamo ricordare che tutte queste cose, le sfumature, le anomalie, le sottigliezze che ci sembrano solo un accessorio delle nostre giornate, in realtà assolvono a un più vasto e nobile compito.
Ci salvano la vita.
” - Il Narratore -

'Questa è la storia di un uomo che si chiama Harold Crick. Harold conduceva una vita solitaria. Se ne tornava a casa da solo, mangiava da solo… Mentre altri fantasticherebbero sulla giornata che li aspetta… Harold conta i colpi di spazzolino: 28 da destra verso sinistra, 28 dall’alto verso il basso…'
Questa la voce narrante che ci introduce nella vita di Harold Crick, una vita monotona scandita da eventi che si reiterano ogni giorno uguali a se stessi. Una vita solitaria con l’unica compagnia di un lavoro altrettanto solitario e malvisto: ‘Ha conosciuto recentemente qualcuno che possa odiarla con tutti i sentimenti? - Sono un agente del fisco, tutti mi odiano.
Karen Eiffel è una scrittrice impegnata al completamento del suo ultimo lavoro ma vessata dal blocco dello scrittore. Il suo problema? Trovare un finale al suo romanzo in cui il personaggio principale, costante di tutti i suoi lavori, muoia. Il nome del personaggio? Harold Crick.
Il problema nasce dal fatto che Harold personaggio reale e cartaceo al contempo, sente la voce narrante dell’autrice – una voce che parla di lui con precisione ed ottimo vocabolario – predire la sua morte. Cosa fare? Intraprendere una corsa contro il tempo in cerca dell’autrice/narratrice per tentare di cambiare il proprio futuro. Il tutto con l’aiuto di un professore di critica letteraria che come un Caronte di dantesca memoria, lo guida all’interno dei meccanismi della struttura narrativa, alla ricerca di segnali che possano aiutarlo ad identificare il suo autore e perché no, la coloritura della propria vita: commedia o tragedia? Woody Allen con Melinda e Melinda aveva filmato un piccolo trattato sull’argomento, rappresentando la vita di un medesimo personaggio colorato con i toni vispi della commedia o quelli scuri della tragedia.
Qui Marc Foster - interessantissimo e visionario regista di Monster’s Ball, Neverland e Stay - scrive un nuovo capitolo di una carriera cinematografica giocata su pilastri lirici, metafisici e metalinguistica, utilizzando mezzi prettamente cinematografici per parlarci dei meccanismi intrinseci alla narrazione, dei rapporti tra autore e personaggio, dei limiti e delle convenzioni del racconto. Presuntuoso? Potrebbe, se tutta questa materia non fosse esemplificata da una storia originalissima, surreale, grottesca, capace di dosare con estremo equilibrio i toni leggeri della commedia con quelli più pastosi del dramma. Un equilibrio dovuto alla grande prova interpretativa del protagonista Will Ferrell, comico uscito dal famoso Saturday Night Live, apprezzatissimo negli States ma ancora poco noto, sino ad oggi, al pubblico italiano che ha avuto recentemente modo di apprezzarlo o meno in opere come Melinda e Melinda, Ricky Bobby, Vita da strega e The Producer. I toni chiaroscurali, la comicità venata da melanconia sono quelli che più si addicono all’attore americano, capace di una performance attoriale di primissimo spessore capace di rendere verosimile qualcosa che avrebbe con estrema facilità rischiato di cadere nel ridicolo, attorniato da un ottimo cast con Dustin Hoffman, Maggie Gyllenhaal, Queen Latifah ed Emma Thompson.
Unica pecca il finale del film che non sveleremo, che rende un film potenzialmente perfetto, ‘solo e purtroppo’ un ottimo film. Vero come la finzione rimane ad ogni modo una felice anomalia nel panorama generale del cinema contemporaneo, fondato finalmente su un’idea originale e soprattutto creativa. Da non perdere. [fabio melandri]



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