Vanishing on 7th Street
id.

Anno 2010

Nazione USA

Genere horror

Durata 90'

Uscita 29/07/2011

distribuzione
ONE MOVIE

Regia
Brad Anderson
Sceneggiatura
Anthony Jaswinski
Fotografia
Uta Briesewitz
Montaggio
Jeffrey Wolf
Scenografia
Scott Anderson
Costumi
Danielle Hollowell
Musica
Lucas Vidal
Produzione
Herrick Entertainment
Mandalay Vision
Interpreti
Hayden Christensen
Thandie Newton
John Leguizamo
Jacob Latimore
Taylor Groothuis

 

Vanishing on 7th Street punta la sua ragione d'essere su una delle paure ataviche dell'uomo, che pone le sue radici nell'infanzia per poi dipanarsi lunga la vita di molti di noi: la paura del buio.
Nell'oscurità risiedono i mostri oscuri del nostro essere, frutto della nostra immaginazione ben nutrita da cinema e letteratura.
Un inspiegabile blackout colpisce l'intera città di Detroit. Quando sorge il nuovo giorno, il sole illumina solo pochi sopravvissuti: Luke (Hayden Christensen), un giornalista televisivo, scopre che le strade nei dintorni della sua casa sono deserte; Paul (John Leguizamo), un proiezionista, si ritrova solo in un cinema precedentemente gremito; Rosemary (Thandie Newton), una fisioterapista, uscita a fumare una sigaretta, rientra in un ospedale sinistramente vuoto; James (Jacob Latimore), un ragazzo spaventato, aspetta il rientro della madre. Questi quattro sconosciuti si ritrovano in un bar scalcinato. Il generatore a gasolio e le riserve di cibo e bevande lo rendono l'ultimo posto sicuro in una città sull'orlo del baratro. Al calare delle tenebre le ombre iniziano a trasportare l'eco di inquietanti bisbiglii. Luke è deciso a risolvere il mistero e crede che un nucleo di sopravvissuti si sia riunito nei pressi di Chicago: vaga così per la città alla ricerca di un veicolo funzionante. Gli altri però non sono ancora disposti a partire. Rosemary è disperata per la scomparsa del figlio, Paul potrebbe essere ferito troppo gravemente per viaggiare, James non ha intenzione di muoversi senza sua madre. Il tempo inizia a scarseggiare. L'oscurità avanza e li costringe ad affrontare il terrore...
Secondo il regista, Bard Anderson, un passato tra i migliori serial di successo come The Shield, Fringe, The Wire e Broadwalk Empire e dell'interessantissimo L'uomo senza sonno con Christian Bale, “non è l'oscurità in sé a essere spaventosa, lo è quello che vi si nasconde. Quando qualcosa è avvolto nell'ombra, non possiamo descriverlo, non possiamo indicarlo, non possiamo comprenderlo. E ciò che non possiamo vedere diventa ciò che temiamo di più. È un qualcosa che risale ai tempi in cui orsi delle caverne e tigri dai denti a sciabola aspettavano nel buio per assalirci. Probabilmente è qualcosa che abbiamo inscritto nel dna”.
Un film costruito sull'unità aristotelica di luogo/spazio/azione che contrariamente a molti horror che reggono bene fino al momento in cui il mostro non è visibile e decadono miseramente al suo mostrarsi, fa di questa assenza il perno centrale del racconto tarsformando l'assenza stessa in mostro protagonista. Nulla è mostrato, poco è spiegato; Vanishing è un giocattolo creato e vissuto sulla tensione. Quando questa precipita sotto il livello di guardia, la pellicola ne soffre con veri blackout narrativi che fanno della pellicola un interessante evoluzione del genere horror costruito sulla privazione e sottrazione piuttosto che sulla dittatura della visione totalizzante e dell'accumulo.
[fabio melandri]