Star Trek
id.
Regia
J.J. Abrams
Sceneggiatura
Alex Kurtzman, Roberto Orci
Fotografia
Daniel Mindel
Montaggio
Mary Jo Markey, Maryann Brandon
Scenografia
Scott Chambliss
Costumi
Michael Kaplan
Musica
Michael Giacchino
Interpreti
Chris Pine, Zachary Quinto, Leonard Nimoy, Eric Bana, Bruce Greenwood, Karl Urban,
Zoe Saldana, Winona Ryder, Simon Pegg, John Cho, Anton Yelchin
Produzione
Bad Robot, Paramount Pictures, Spyglass Entertainment
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
fantasy
Durata
127'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
08-05-2009
Giudizio
Media

La mitologia pop per sopravvivere sembra debba nutrirsi necessariamente di sé stessa. L'epoca frenetica, che ci è propria dal secondo Novecento in avanti, misura le sue mode culturali in decenni quando non in lustri, e i modelli che riescono a sopravvivere, per merito o per fortuna, a questo vorticoso avvicendarsi, hanno comunque bisogno, di tanto in tanto, di un restyling che li tenga al passo con i tempi. È stato così per il Batman Nolaniano, non è stato così per l'Halloween Robzombiano, ma tanto fa: al prossimo tentativo, ci vien da dire, se ci sarà, e comunque non è che a noi qualche idea fresca ci farebbe schifo, ogni tanto.
Star Trek di decenni ne ha visti parecchi e di restyling anche; nessuno degli spin off a cui ha dato origine (con alterni risultati) è però mai riuscito a bissare il successo del capostipite ottenendo però il risultato di non farlo dimenticare in attesa che un autore più capace fosse in grado di mettere mano al soggetto con efficacia.
Così, quando J.J. Abrams, un tipo che di idee fresche ne ha avute parecchie, mi ha telefonato per dirmi “Ué, Davide, son il J.J.! Va che mi metto a far il nuovo Star Trek. Che ne pensi?”, io gli ho risposto contento: “Tu che rifai Star Trek è un po' come Matt Groening che rifà i Looney Tunes. Bella storia, fratello.”
“Ma i Looney Tunes ci ha già pensato Joe Dante a rifarli!”
“...”
“...”
“Senti J.J., prova a fare una cosa del genere e ti depenno dalla lista degli auguri di natale.”
“Ehi, cioè, scherzavo.”
Abrams ha capito che Star Trek non è solo un'ambientazione – cosa che gli altri spin off non avevano capito, o avevano deliberatamente ignorato, che va benissimo -, ma un gruppo preciso di personaggi. Col pretesto dell'alieno malvagio che torna indietro nel tempo Abrams azzera i giochi, ci ripresenta tutti personaggi nella loro giovinezza, cambia un paio di carte in tavola (o almeno finge di farlo), e poi risistema ogni casella al suo posto con l'aiuto di Nimoy, lo Spock originale, tornato indietro anche lui per benedire questo nuovo inizio. I presupposti per una nuova saga ci sono, aspetteremo di vedere l'eventuale secondo film per valutarne la qualità.
Il cerchio si chiude: si può (ri)cominciare.
[davide luppi]