La solitudine dei numeri primi
id.
Regia
Saverio Costanzo
Sceneggiatura
Saverio Costanzo, Paolo Giordano
Fotografia
Fabio Cianchetti
Montaggio
Francesca Calvelli
Scenografia
Antonello Geleng,
Marina Pinzuti Ansolini
Costumi
Antonella Cannarozzi
Musica
Mike Patton
Interpreti
Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni, Arianna Nastro,
Tommaso Neri, Vittorio Lomartire, Aurora Ruffino, Filippo Timi
Produzione
Offside, Bavaria Pictures, Les Films Des Tournelles, Le Pacte, Medusa Film
con il contributo di Eurimages, Zdf Enterprises, Cnc, Mdm, Film Commission Torino Piemonte
Anno
2010
Nazione
Italia
Genere
drammatico
Durata
118'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
10-09-2010
Giudizio
Media

I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Sono numeri solitari e incomprensibili agli altri. Alice e Mattia sono entrambi “primi”, entrambi perseguitati da tragedie che li hanno segnati nell'infanzia: un incidente sugli sci per Alice, che le ha causato un difetto a una gamba, la perdita della sorella gemella per Mattia. Quando, da adolescenti, s'incontrano nei corridoi di scuola, riconoscono il proprio dolore l'uno nell'altra.

Crescendo, i loro destini s'intrecciano in un'amicizia speciale, finché Mattia, laureatosi in fisica, non decide di accettare un posto di lavoro all'estero. I due si separano per molti anni e sarà una sequenza di eventi a ricongiungerli, per riportare in superficie una quantità di emozioni mai confessate e costringere Alice e Mattia ad affrontare la domanda delle loro esistenze: due numeri primi potranno mai trovare un modo per essere insieme?

Dopo il successo letterario coronato dal Premio Strega 2009, La solitudine dei numeri primi è oggi un film presentato in Concorso all 67esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Un film che come raccontato dal regista Saverio Costanzo, è una discesa nel dolore primordiale attarverso due atti - un abbandono ed un incicidente - che segneranno nell'arco di una ventina di anni le vite dei due protagonisti, il debuttante Luca Marinelli e una convincente Alba Rohrwacher. Un film che infrange l'unità cronologia degli avvenimenti descritti nel libro, per un nuovo viaggio nelle vite dei due protagonisti, cercando di portare alla luce il non detto del testo letterario. Scritto dalla stesso regista in collaborazione con l'autore del romanzo Paolo Giordano, è stato definito in molti modi: esistenzialista, in parte confermato dallo stesso Costanzo, con riferimenti ad Antonioni e Bergman; un horror dell'anima con riferimenti al cinema di genere anni Settanta ed al Maestro Dario Argento; ed ancora thriller soprannaturale dal direttore della Mostra Marco Muller.
Un film di corpi martoriati che si trasformano, cambiano nel tempo; di silenzi - "Non sono bravo a scrivere i dialoghi, il cinema è immagine", racconta il regista - con la musica che crea l'atmosfera, contestualizza gli avvenimenti, veicola emozioni.

Un film molto atteso che esce in contemporanea alla Mostra nelle sale cinematografiche italiane in 380 copie distribuite da Medusa Film. [da Venezia - maria mineo]