Shutter Island
id.
Regia
Martin Scorsese
Sceneggiatura
Latea Kalogridis
Fotografia
Robert Richardson
Montaggio
Thelma Schoonmaker
Scenografia
Dante Ferretti
Costumi
David Davenport
Musica
AA.VV
Interpreti
Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, MIchelle Williams, Emily Mortimer,
Patricia Clarkson, Max Von Sydow, Ted Levine, Elias Koteas, Jackie Earl Haley
Produzione
Phoenix Pictures, Sikelia Productions, Appian Way
Anno
2010
Nazione
USA
Genere
thriller
Durata
138'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
05-03-2010
Giudizio
Media
| trailer |

1954. I due agenti dell'FBI vengono convocati a Shutter Island per indagare sulla misteriosa sparizione di una pluriomicida, Rachel Solano, dal manicomio criminale di Ashcliffe.
Circondati da psichiatri inquisitori, pazienti in equilibrio instabile sulla follia, consulenti dal passato oscuro ed inquietante, i due poliziotti si ritrovano in un universo fatto di esperimenti medici, lavaggi del cervello, reparti segreti, mentre un urgano si abbatte sull'isola, chiudendo ogni via di fuga.
Un luogo dove nulla è come sembra in un primo momento...
Tratto dall'omonimo romanzo di Dennis Lehane, autore di Mystic River, Shutter Island è un romanzo horror dalle atmosfere gotiche alla Edgar Allan Poe, che rivivono sullo schermo grazie alla plumbea fotografia di Robert Richardson (Platoon, JFK, The Aviator, Bastardi senza gloria), alle claustrofobiche scenografie di Dante Ferretti (Il nome della rosa, Intervista con il Vampiro, Sweeney Todd, Gangs of New York) sotto la direzione di Martin Scorsese, che rievoca le medesime atmosfere già messe in opera in Cape Fear – Il promontorio della paura.
Ed è proprio la paura, il tema dominante del film. Paura determinata dai traumi di un passato non ancora metabolizzato con il suo carico di orrori capace di desautorare il presente.
Paura accompagnata dal dolore, aspetto con il quale il personaggio interpretato da Leonardo Di caprio si ritrova a confrontasi: “Il dolore, il senso di perdita, il trauma e la sofferenza e la difficoltà ad affrontare e confrontasi con questo è ciò che anima il mio personaggio” ci racconta l'attore a Roma per la prima del film. Un film sul rimosso, individuale e collettivo che omaggia un certo cinema tedesco trapiantato a Hollywood negli Anni Quaranta ma anche dei classici del cinema noir come Laura di Preminger, Le catene della colpa di Jacques Tourneur, Neve rossa di Nicholas Ray ed horror come Gli invasati di Robert Wise, Suspense di Jack Clayton, La settima vittima di Val Lewton e Il gabinetto del Dottor Caligari, capolavoro del cinema espressionista.
Detto questo, il film funziona solo a tratti. Non convince in particolare la scelta di Di Caprio (qui alla quarta collaborazione con il regista italo-americano) che ci pare francamente fuori parte, sopratutto nella seconda parte con la discesa verso l'inferno del protagonista Anche certe sottotrame lievemente accennate per creare l'atmosfera, avrebbero meritato una maggiore attenzione da parte dei realizzatori, troppo concentrati sulla performance del Divo.
Rimane la sensazione di un grande film incompiuto, di un Autore in cerca di se stesso (la notizia di un remake di Taxi Driver ci fa correre brividi lungo la schiena), di un Divo coraggiosamente in cerca di ruoli sempre diversi e sempre più difficili, che però mettono in risalto lacune che andrebbero una volta per tutte risolte.
[fabio melandri]