Il sentiero
Na Putu

Anno 2011

Nazione Austria, Germania, Bosnia-Erzegovina

Genere drammatico

Durata 100'

Uscita 27/01/2011

distribuzione
Fandango

Regia
Jasmila Zbanic
Sceneggiatura
Jasmila Zbanic
Fotografia
Christine A. Maier
Montaggio
Niki Mossböck
Musica
Brano Jakubovic
Produzione
Deblokada Produkcija
Interpreti
Zrinka Cvitesic, Leon Lucev, Ermin Bravo, Mirjana Karanovic, Nina Violic, Sebastian Cavazza, Jasna Beri

 

Luna è sposata con Amar, ex soldato con problemi di alcolismo, che prima perde il lavoro e poi sembra riscoprire serenità e sobrietà aderendo a un gruppo di musulmani salafiti. Luna, dopo un vano tentativo di comprendere il cambiamento del marito, finirà col decidere di lasciarlo.
Ci sono film che indipendentemente dalla perizia con cui sono stati realizzati non lasciano assolutamente nulla al loro spettatore. A volte è colpa del film, e quindi del suo autore, a volte è colpa dello spettatore e di come alla pellicola si è approcciato, a volte, più spesso, entrambi gli attori fanno la loro parte per non incontrarsi.
È probabile, anzi è certo, che la sera dell’anteprima di Il sentiero, non ero tanto dell’umore di vedermi un film ed è probabile che una seconda visione della pellicola possa contribuire a farmi un’idea più precisa sulla stessa.
Il tempo è però tiranno e io mi trovo a scrivere queste righe e a sfornare la mia opinione su Il sentiero dovendomi accontentare delle impressioni suscitate in me da una pigra prima visione. Sto mettendo le mani avanti, sì. Probabilmente ora scriverò delle cazzate immense, ma le premesse fatte mi permetteranno di rinnegarle dopo la seconda illuminante visione.
Il problema vero è che questa seconda illuminante visione potrebbe non avvenire mai. E potrebbe non avvenire mai perché Il sentiero appartiene di diritto a tutta una categoria di film, in cui pur non trovando nulla di sbagliato (hanno sempre una forma curata e caratteri scritti sottilmente) non suscitano in me alcuna curiosità e finiscono presto col finire nel limbo delle visioni dimenticate.
L’ho già detto, forse si tratta solo di film visti nel momento sbagliato, e che meriterebbero una seconda visione E ci pensi. E una sera vai al cinema deciso a rivedertelo. Ma poi di dici “Eh, io sarò stato pure intorpidito e inaridito quella seta fatale, ma stava all’autore scuotermi un po’, se non l’ha fatto mica è mia la colpa e poi mi pareva tanto una storia di corna con la religione salafita al posto della migliore amica” e invece di rivederti Il sentiero per la seconda volta ti guardi I sette samurai per la quindicesima.
La vita è breve.
[davide luppi]