Scream 4
id.
Regia
Wes Craven
Sceneggiatura
Kevin Williamson
Fotografia
Peter Deming
Montaggio
Peter McNulty
Scenografia
Adam Stockhausen
Costumi
Debra McGuire
Musica
Marco Beltrami
Interpreti

Neve Campbell, Courtney Cox, David Arquette, Anna Paquin, Emma Roberts, Hayden Panettierre,
Mary McDonnell, Rory Culkin, Nico Tortorella, Marley Shelton, Alison Brie

Produzione
Corvus Corax Productions, Dimension Films, Midnight Entertainment, Outerbanks Entertainment
Anno
2011
Nazione
USA
Genere
horror
Durata

111'

Distribuzione
Moviemax
Uscita
15-04-2011
Giudizio
Media

"Non ho bisogno di amici, ma di fans"

Tutto iniziò con una telefonata... 15 anni fa. In una casa come se ne vedono tante, una giovane ragazza riceve una misteriosa telefonata. Uno scherzo, immagina, che si trasforma rapidamente in un incubo a colpi di quiz e citazioni cinematografiche. Se non rispondi correttamente... muori.
Questa l'idea geniale di Kevin Williamson che diede origine a Scream, affidando la regia a Wes Craven che dopo anni di opacità ritrovò la grazia perduta offrendoci come incipit del film una vera e propria lezione di cinema. A questo capitolo ne seguirono altri due, meno riusciti, ma che riscossero un discreto successo di pubblico dando origine ad un'intera ri-fondazione del cinema horror, come capitato in passato allo stesso Craven con L'ultima casa a sinistra prima e Nightmare poi, e filoni non ancora esauriti. Il fiore all'occhiello della saga di Scream ero lo svelamento dei meccanismi cimenatografici su cui si fonda-va il genere, giocando con il pubblico che partecipe giocava a sua volta con i personaggi della saga.
Se con il primo capitolo si fissavano le regole del genere (chi scopa muore, chi beve idem, mai dire “torno subito”, mai avventurarsi alla scoperta di quel rumore sospetto) i successivi esplicitarono quelle dei sequel e delle saghe (gli omicidi si fanno sempre più sanguinolenti, l'assassino diventa sempre più creativo, il passato torna sempre a perseguitare i protagonisti, l'assassino è duro a morire e quando sembra trapassato ecco che si rialza ancora una volta).
Sembrava un argomento esauritosi con l terzo capitolo girato nel 2000, eppure da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e nuovo materiale è emerso per un quarto capitolo. I nuovi media, interet, i social groups, l'interattività, i reality show, la vita in diretta è fortemente presente nella nostra quotidianità, così che la coppia Williamson/Craven ritorna attraverso i vecchi protagonisti (Sidney, Linus, Gale) a raccontarci attraverso la maschera del genere horror, un mondo dove l'apparenza conta più della sostanza, dove per emergere bisogna raggiungere estremità inconcepibili, dove per essere famosi non bisogna dimostrare di essere capaci di fare qualcosa, ma di letteralmente...sopravvivere a qualcosa. Ritroviamo così i vecchi compagni di avventura cresciuti e un po' invecchiati: Sidney è autrice di un manuale di sopravvivenza all'orrore che l'ha vista protagonista, Linus è diventato finalmente sceriffo della piccola cittadina di Woodsboro mentre Gale, sposata con quest'ultimo, abbandonata la carriera del giornalismo rampante, è dedita alla scrittura di romanzi di successo alle prese però con il suo primo blocco dello scrittore. Il ritorno di Sidney a Woodsboro segna l'inizio di una nuova catena di omicidi che sembrano ricalcare quelli di 15 anni fa, la saga sembra essere ritornata all'origine, il cerchio si sta forse chiudendo?
I fans della saga si divertiranno un mondo con i tranelli cinematografici che la premiata coppia Williamson/Craven dissemina lungo il corso della pellicola, tra citazioni e giochi metacinematografici geniali (vedi il prologo), gli altri avranno una certa difficoltà a tirare tutte le fila del discorso.
La regia furba di Craven gioca come il gatto con il topo con gli spettatori creando attese, false piste, indizi veri o presunti tali che chiamano lo spettatore a partecipare attivamente alla visione, cercando di svelare l'identità di Ghostface prima dell'epilogo, fondando come degno capitolo di una saga meta-cinematografica i canoni di una nuova evoluzione. Operazione riuscita? Tra chiari e scuri... temevamo di peggio. [fabio melandri]