Legion
id.
Regia
Scott Stewart
Sceneggiatura
Scott Stewart, Peter Schink
Fotografia
John Lindley
Montaggio
Steven Kemper
Scenografia
Jeff Higinbotham
Costumi
Wendy Partridge
Musica
John Frizzell
Interpreti
Paul Bettany, Dennis Quaid, Licas Black, Tyrese Gibson, Adrianne Palicki,
Charles S. Dutton,Jon Tenney, Kevin Durand, Willa Holland, Kate Walsh
Produzione
Screen Gems, Bold Films
Anno
2010
Nazione
USA
Genere
horror
Durata
100'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Uscita
12-03-2010
Giudizio
Media

Che cosa accadrebbe se Dio si stancasse un giorno degli uomini? Le amate creature fatte a sua immagine e somiglianza? In passato ripulì la terra attraverso il Giudizio Universale. Oggi, invece manderebbe il suo esercito per una bella e generale pulizia “pasquale”. E' quanto immaginato da Scott Stewart e Peter Schink, in Legion, dove un esercito di Angeli (ma non erano buoni? Si chiede un personaggio del film e noi con lui. Le cose non sono così semplice si/ci sentiamo rispondere.... mah...) piomba nel deserto del Mohave dove un'accozzaglia di varia umanità, il proprietario di un miserevole caffè, suo figlio, la cameriera ed un pugno di viaggiatori, tenta di resistere all'Apocalisse, guidati da un Angelo. Costui in disacordo con il suo Principale, perde le ali ma meglio sarebbe dire si taglia via le ali, per mettersi al comando della Resistenza. Il suo nome? Lucifero?... non proprio... Michael-Agel!
Ma questa è solo una delle telefonatissime chicche presenti nel film, senza tralasciare dialoghi surreali (Perchè io? Sono solo una cameriera| Non ho neanche un macchina...) e domande assolutamente logiche rimaste senza risposte.
Ma per dare un senso a tutto questo ci rimettiamo al medesimo Stewart, qui anche in veste di regista, per apprendere come la pellicola sia fondata 'sul concetto di inquietudine': “Questo concetto proviene da Freud, che definiva la differenza tra il fantastico e lo spaventoso. Un drago è fantasioso, Un padre che sta nel mezzo della cucina con un'ascia, è spaventoso. Ciò che è familiare, posto in un contesto insensato ci sconvolge profondamente, sia emotivamente, sia razionalmente. Questo è il profondo concetto di Legion.” Capito?
Peccato che sullo schermo tutto ciò non emerge. Bello l'inizio che farebbe promettere un solido e sincero b-movie. Ma con il passare del tempo, con lo sviluppo dell'intreccio (?) narrativo, le falle e le debolezze di un progetto che punta più sull'immagine che non sulla scrittura di personaggi poco poco credibili, con una psicologia spicciola, di colpi di scena capaci di catturare lo spettatore e spiazzarlo, emerge. Neanche la costruzione della suspense, che attraverso l'attesa dell'evento poteva costituire il perno del film (vedere a tal riguardo The Mist di Frank Darabont) sopravvive ad una rappresentazione frettolosa e sbiadita. Sbalordisce quindi trovare a capo di questo pasticciaccio brutto di Hollywood Boulevard, attori del calibro di Paul Bettany e Dennis Quaid.
[fabio melandri]