Lasciami entrare
Låt Den Rätte Komma In - Let the Right One In
Regia
Tomas Alfredson
Sceneggiatura
John Ajvide Lindqvist
Fotografia
Hoyte van Hoytema
Montaggio
Dino Jonsäter, Tomas Alfredson
Scenografia
Frida Asp
Costumi
Maria Strid
Musica
Johan Söderqvist
Interpreti
Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg, Ika Nord, Mikael Rahm, Karl-Robert Lindgren, Anders T. Peedu, Pale Olofsson
Produzione
EFTI, The Chimney Pot, Fido Film AB, Filmpool Nord, Ljudligan, Sandrew Metronome Distribution Sverige AB, Sveriges Television (SVT), WAG
Anno
2008
Nazione
Svezia
Genere
horror
Durata
114'
Distribuzione
Bolero Film
Uscita
09-01-2009
Giudizio
Media

Oskar, un dodicenne timido e ansioso, è regolarmente angariato dai compagni di classe, senza che riesca mai a ribellarsi. Mentre fantastica su come vendicarsi, gli appare Eli, anche lei dodicenne, appena trasferita col padre nella casa accanto. La ragazza è pallida, ha uno strano odore ed esce solo quando è buio. In coincidenza con il suo arrivo, si verificano eventi inspiegabili e omicidi... Per un ragazzo come Oskar, affascinato dalle storie macabre, non ci vuole molto a capire che tra Eli e questi sanguinosi eventi esiste un legame...
Tratto dal romanzo di John Ajvide Lindqvist, Lasciami entrare è una nomalo film horror che tratta di vampiri ma lontano dall’ideale romantico alla Francis Ford Coppola (Dracula di Bram Stoker) e da quello adolescenziale post-moderno di Twilight. “Si tratta di una storia che è sia grande letteratura che un fantastico dramma – racconta il regista Tomas Alfredson - Malgrado lo sfondo deprimente di una Svezia plumbea, le aspre condizioni sociali, il bullismo e la violenza sanguinaria, lo sento come una romantica storia d’amore con un finale positivo e pieno di speranza. Vi trovo le stesse dinamiche di sfondi scuri in contrasto con primi piani luminosi che sono presenti nei romanzi di Charles Dickens. O nei grandi scrittori di horror.”
Ambientato durante un gelido inverno nella innevata Svezia, un paese così lontano dai toni caldi e rassicuranti alla IKEA, Lasciami entrare congela sentimenti, azioni, passioni all’interno di una messa in scena volutamente asettica, geometrica, distaccata, semplice e banale come la richiesta di invito che la bambina vampiro fa al suo amico umano: “Posso entrare? - Lasciami entrare, per favore. – Entra.” Ma questa atmosfera di freddo perenne, di apparente immobilismo, non congela l’azione, l’orrore, a volte l’ipocrisia di personaggi ed azioni che di dipanano lentamente sotto una coltre di nevischio, pronto ad essere mostrato con tutta la sua violenza e brutalità. Il sangue scorre e parecchio in questo anomalo horror, ma non è mai gratuito; il più delle volte sofferto quando non liberatorio come nel sospeso finale dell’opera. La gente muore, innocenti muoiono per dare vita alla anomala storia d’amore tra un ragazzo ed una ragazza che ha compiuto 13 anni da un po’ di tempo per una storia che intreccia amicizia, amore, emarginazione, in un quadro adolescenziale conturbante e cupo, poetico e tenero quando a tratti romantico. [fabio melandri]