Un giorno devi andare
id.

Anno 2012

Nazione Italia, Francia

Genere drammatico

Durata 110'

Uscita 28/03/2013

distribuzione
BiM Distribuzione

Regia
Giorgio Diritti
Sceneggiatura
Giorgio Diritti, Fredo Valla, Tania Pedroni
Fotografia
Roberto Cimatti
Montaggio
Esmeralda Calabria
Scenografia
Jean-Louis Leblanc, Paola Comencini
Costumi
Hellen Crysthine Bentes Gomes, Lia Morandini
Musica
Marco Biscarini, Daniele Furlati
Produzione
Lumiere & Co., Arancia Film, Rai Cinema
Interpreti
Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Pia Engleberth, Sonia Gessner, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza, Eder Frota Dos Santos, Manuela Mendonca Marinho, Federica Fracassi

 

L'attesa di Dio come il testo di Simone Weil è ciò che Augusta si aspetta. Colpita da un duplice dolore, parte in cerca di se stessa e di risposte sui perchè la sua vita sia stata così profondamente sfregiata. Un viaggio che la porta su una piccola barca insieme a Suor Franca nell'immensità della giungla amazzonica, che solca il Rio delle Amazzoni provocando squarci nelle acque chete come in un quadro di Lucio Fontana. A contatto con le popolazioni locali, con la natura aspra e forte, con la povertà e dignità della favela di Manaus, Augusta ascolta il silenzio di Dio nascosto nelle cose più semplici ed improbabili dell'esistenza umana, per trovare un pizzico di serenità ed un poco di entusiasmo, inteso nel senso più letterale del termine dal greco antico enthusiasmòs,"con Dio dentro di sé", o "invasamento divino".

Un giorno devi andare è il nuovo film di Giorgio Diritti, il primo dopo il toccante L'uomo che verrà del 2009 Rispetto al precedente mantiene lo stile documentaristico che lo caratterizza, epurandolo degli elementi più grezzi per raggiungere una pulizia estetica che esalta i paesaggi circostanzi, aiuta la concentrazione sui personaggi ed i loro tormenti, indirizza ad una riflessione che è puramente personale e non indottrinata.

Racconta Giorgio Diritti: “ Anni fa ho realizzato alcuni servizi televisivi e un documentario in Amazzonia. L'esperienza è stata molto coinvolgente: per la spettacolare bellezza della natura, per il dilatarsi dei tempi, per la semplicità e la gentilezza delle popolazioni, in uno scenario che naturalmente porta a percepire la forza primordiale della vita, a interrogarsi sul ruolo dell'uomo e a indagare il senso di un “oltre” l'esistenza stessa, pervasi da qualcosa che è “altro”, trascendente, tanto presente quanto impalpabile... In quell'ambiente dove si dilatano i tempi, dove la natura richiama forte il senso di precarietà della condizione umana rispetto alla vastità dell'universo, il pensiero sul chi siamo, da dove veniamo e cosa facciamo sulla terra, diventa naturalmente parte del quotidiano, sopratutto nei lunghi spostamenti sul fiume dove la sospensione sull'acqua diventa affine alla sospensione del pensiero.”Un film spirituale senza essere religioso, che ci riporta – noi occidentali – ad una ricalibratura dei valori su cui la nostra vita dovrebbe/potrebbe far a perno. Un viaggio che è una spoliazione delle sovrastrutture culturali, etnocentriche di cui siamo imperniati; un viaggio dentro la vera essenza dell'essere umano. Affascinante, seducente, imperfetto.
[fabio melandri]