Cowboys & Aliens
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Anno 2011

Nazione USA

Genere avventura

Durata 118'

Uscita 14/10/2011

distribuzione
UNIVERSAL PICTURES

Regia
Jon Favreau
Sceneggiatura
Roberto Orci
Alex Kurtzman
Damon Lindelof
Mark Fergus
Hawk Ostby
Fotografia
Matthew Libatique
Montaggio
Dan Lebental
Jim May
Scenografia
Scott Chambliss
Costumi
Mary Zophres
Musica
Harry Gregson-Williams
Produzione
Universal Pictures
DreamWorks SKG
Reliance Entertainment
Relativity Media
Interpreti
Daniel Craig
Harrison Ford
Abigail Spencer
Buck Taylor
Olivia Wilde
Sam Rockwell
Matthew Taylor

 

In passato il cinema americano ha cercato di fondere due generi cinematografici tipicamente made in USA come western e fantascienza, come nel caso di Ritorno al Futuro Parte III o Wild Wild West.
I risultati, in entrambi i casi erano stati abbastanza deludenti. Ora Il regista Jon Favreau (Zathura, Ironman) riprova l'innesto grazie alla trasposizione cinematografica della Graphic Novel di Scott Mitchell Rosenberg, Cowboys & Aliens.

1873, Arizona. Uno straniero, senza alcuna memoria del suo passato, si sveglia nel mezzo del deserto; l'unico indizio sulla sua vita è un misterioso bracciale al suo polso sinistro ed una ferita al fianco. Medicato dal prete di una piccola cittadina mineraria, si ritrova coinvolto nella faida che terrorizza la piccola comunità locale, quando dal cielo luci misteriose appaiono per scatenare l'inferno sulla terra e rapire incolumi esseri umani.

E' l'inzio del conflitto tra Cowboys ed Alieni. Detta così sembra la saga dell'inverosmile, una parodia ben congeniata dal trio Zucker-Abrahams-Zucker, ovvero quelli de L'aereo più pazzo del mondo, Una pallottola spuntata, Top Secret.

Purtroppo non è così. Il risultato è l'ennesimo fallimento di quella commistione di generi di cui prima.
Il solo impianto dei personaggi inizia a fare acqua: i cattivi-cattivissimi che diventano buoni; esseri umani che muoiono e poi resuscitano non essendo umani ma creature di una altro pianeta; alieni che sembrano brutte e frettolose copie dei loro omonimi del film di Ridley Scott e sequel.
Un patchwork inarrestabile di demenzialità involontaria e vuoto narrativo, in cui emergono convinte le interpretazioni di Daniel Craig (una carriera buttatta alle ortiche) ed Harrison Ford che con la vecchiaia ha perso quel sorrisetto simpatico da figlio di buona donna che lo aveva caratterizzato nei personaggi di Indiana Jones e Han Solo.

La solita morale spicciola sbattuta in faccia allo spettatore, una trama che ricalca almeno un centinaio di film western, con l'unica variazione che stavolta gli indiani non sono i cattivi, alleati alla Balla con i lupi, bensi quei cattivoni degli Alieni venuto nel nostro mondo per studiarci, invaderci ed annientarci. Il motivo? Ce ne deve essere uno per forza? Nel caso meriteremmo l'estinzione solo per aver pensato una pellicola del genere. Basta? Tutto il resto è noia... noia... noia...
[fabio melandri]