Cosa voglio di più
id.
Regia
Silvio Soldini
Sceneggiatura
Doriana Leondeff, Angelo Carbone, Silvio Soldini
Fotografia
Ramiro Civita
Montaggio
Carlotta Cristiani
Scenografia
Paola Bizzarri
Costumi
Silvia Nebiolo
Musica
Giovanni Venosta
Interpreti
Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Monica Nappo, Tatiana Lepore, Sergio Solli, Gisella Burinato, Gigio Alberti, Fabio Troiano
Produzione
Lumiere & Co., Vega Film, RSI Radotelevisione Svizzera
Anno
2010
Nazione
Italia, Svizzera
Genere
drammatico
Durata
121'
Distribuzione
Warner Bros. Pictures
Uscita
30-04-2010
Giudizio
Media

Cosa voglio di più si fonda sull'eterno confronto tra principio di realtà e principio di piacere.
Principio di realtà: Anna (Alba Rohrwacher), segretaria in uno studio di assicurazioni, vive una vita monotona fatta di serate trascorse in una ludoteca o davanti alla televisione a vedere noiosissimi documentari insieme al compagno Alessio (Giuseppe Battiston), commesso in un negozio di borse capace di aggiustare qualsiasi cosa, tranne i rapporti umani. Domenico (Pierfrancesco Favino), addetto in una società di catering, si arrabatta tra problemi economici, una moglie e due figli piccoli; unica via di fuga la passione per le immersioni subacque di cui è istruttore.
Principio di piacere: la passione esplode silenziosa, improvvisa, forse imprevedibile tra Anna e Domenico, consumato per strada dietro un portone o in una camera di un albergo ad ore. Parentesi in cui dimenticare tutti e tutto per qualche momento di piacere. Inizialmente puro e semplice sesso che poi si trasforma in ossessione/possessione, forse... anche amore.
Silvio Soldini torna dietro la macchina da presa a tre anni dal lungometraggio Giorni e Nuvole attraverso una storia di sesso e amore raccontata con uno stile piano, quasi neorealista nel pedinare i suoi protagonisti in questo viaggio così verosimile tra piccoli e grandi problemi quotidiani in cui è facile specchiarsi. Due vite incompiute che sembrano improvvisamente completarsi vicendevolmente ma che devono fare i conti con i rispettivi partner che vivono di riflesso gli eventi coscientemente come la moglie di Domenico, o inconsciamente come Alessio che sembra vivere in un mondo tutto suo, troppo candido, troppo comprensivo da risultare il vero anello debole della sceneggiatura scritta dal regista insieme ad Angelo Carbone e Dorina Leondeff. Un film dove le donne sono le vere protagoniste, il motore di ogni snodo narrativo, mentre gli uomini, subiscono, si muovono alla deriva di venti e correnti difficilmente addomesticabili.
Un film che è un'importante prova d'attrice per una inaspettata e sensualissima Alba Rohrwacher mentre il suo partner Pierfrancesco Favino dimostra di non trovarsi troppo a suo agio nei panni dell'operaio venuto dal Sud.
Il film inuguale ma interessante, non evita i passaggi obbligati del genere ma ha il coraggio di un finale inusuale e per nulla consolatorio; una scelta di campo così poco cinematografica che però sa tanto di vita... vera.
[fabio melandri]