Coraline e la porta magica
Coraline
Regia
Henry Selick
Sceneggiatura
Henry Selick
Fotografia
Pete Kozachik
Montaggio
Christopher Murrie, Ronald Sanders
Animatore
Travis Knight
Casting
---------------------------
Musica
Bruno Coulais
Voci originali
Dakota Fanning, Teri Hatcher, Jennifer Saunders, Dawn French,
Keith David, John Hodgman, Robert Bailey Jr., Ian McShane
Produzione
Focus Features, LAIKA, Pandemonium
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
animazione
Durata
100'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
19-06-2009
Giudizio
Media

Coraline è un’avventura meravigliosa ed elettrizzante, divertente e piena di suspense che combina l’immaginazione visionaria di due super fantasisti - il regista Henry Selick (Nightmare Before Christmas) e lo scrittore Neil Gaiman (Sandman) - e fa onore e ridefinisce due tradizioni cinematografiche. E’ un film d’animazione stop motion e, primo ad essere concepito e fotografato in 3-D stereoscopica, diverso da tutto quello che il pubblico abbia mai visto prima.

Coraline Jones (con la voce di Dakota Fanning) è una bambina di 11 anni esuberante, determinata, curiosa e avventurosa e molto matura per la sua età. Lei e suoi genitori (Teri Hatcher, John Hodgman) si sono appena trasferiti dal Michigan in Oregon. Sentendo la mancanza dei suoi amici e trovando i suoi genitori sempre occupati con il loro lavoro, Coraline cerca di trovare qualcosa di eccitante da fare nel suo nuovo ambiente. Fa amicizia con – o, come la vede lei, è infastidita da –un bambino della sua età, Wybie Lovat (Robert Bailey Jr.); e va a fare visita ai suoi vicini più grandi, le eccentriche attrici inglesi la Signorina Spink e la Signorina Forcible (Jennifer Saunders e Dawn French) e l’ancora più eccentrico russo Signor Bobinsky (Ian McShane). Dopo questi incontri, Coraline dubita seriamente che in questa sua nuova casa ci possa essere qualcosa di davvero intrigante per lei …

…e invece c’è. Coraline scopre in casa una porta segreta. Attraversandola e avventurandosi in un corridoio misterioso e spaventoso, scopre una versione alternativa della sua vita e della sua esistenza. All’apparenza questa realtà parallela è molto simile alla sua vita vera – ma è decisamente migliore. Gli adulti, inclusa la premurosa Altra Madre (anche lei con la voce di Teri Hatcher), sembrano molto più accoglienti con lei. Qui Coraline è al centro dell’attenzione – anche di quella del misterioso Gatto (Keith David). Lei comincia a pensare che questo Altro Mondo sia forse quello a cui appartiene veramente. Ma quando la sua meravigliosa, fantastica visita diventa pericolosa e l’Altra Madre fa piani per tenerla lì, Coraline mette insieme tutto il suo ingegno, la determinazione e il coraggio per ritornare a casa – e salvare la sua famiglia.

 

Note di produzione: animazione stop motion

“E’ teatro di marionette senza fili” ecco come l’animatore di Coraline Amy Adamy descrive la tecnica dell’animazione stop-motion.
Il capo animatore Travis Knight aggiunge: “Ogni ripresa è un’acrobazia.”


“In stop-motion si può fare tutto” afferma l’artista dello storyboard Ean McNamara. “E’ come scolpire con la luce.” Il supervisore allo storyboard Chris Butler dice: “Ti perdi nel mondo della fantasia. Quando lavori ad un film stop-motion, lavori su qualcosa di speciale che speri verrà visto per decenni.”

Il processo di animazione stop-motion è stato, è, e sempre sarà caratteristico, specifico – affascinante per il pubblico in maniera peculiare. Fotogramma per fotogramma (e in un film ci sono 24 fotogrammi al secondo), gli animatori manipolano attentamente e meticolosamente oggetti tangibili (personaggi, fabbisogni scena, ambienti, ecc.) su un piano di lavoro. Ogni inquadratura viene fotografata per la macchina da presa. Quando le migliaia di inquadrature fotografate vengono proiettate insieme in sequenza, i personaggi e gli ambienti si animano in un movimento continuo e fluido. E’ la magia del cinema creata manualmente.

I personaggi di Coraline nascono grazie a una forma artistica unica. Un film stop-motion può essere paragonato ad uno live-action perché in entrambi si devono costruire e arredare i set, gli attori devono essere pettinati, vestiti, illuminati in maniera giusta – e diretti.

Ma il mondo intero del film nasce dalla fantasia, in particolare dalle menti creative degli animatori, che muovono i personaggi di pochi millimetri per ogni singola inquadratura. Ed è proprio in questo movimento che sta la natura unica di questo modo di fare cinema.

Henry Selick riflette: “Il miracolo dello stop-motion, e una delle ragioni per cui per me è così magico, è quello che vedi quando vedi nascere e vivere un personaggio; una vera performance dell’animatore attraverso il pupazzo. I personaggi devono muoversi, fermarsi dove è segnato e dire le battute come farebbe ogni attore in carne e ossa.”

Il primo esempio di stop-motion al cinema è il corto del 1898 The Humpty Dumpty Circus, in cui gli inglesi Albert E. Smith e James Stuart Blackton hanno usato questa tecnica pionieristica per dare vita a un circo di animali e acrobati giocattolo.

Gli animatori europei sono stati i primi ad usare pupazzi e altri oggetti per narrare storie, ma è stato il californiano Willis Harold O’Brien che l’ha resa una forma d’arte affinandola nel corso dei decenni. La carriera di O’Brien ha compreso cortometraggi, il film del 1925 Un mondo perduto, e (con lo scultore Marcel Delgado) il primo King Kong (1933). Le armature metalliche create per quest’ultimo sono un modello ancora in uso oggi. O’Brien è stato premiato con un Oscar per il suo lavoro su Il re dell’Africa (1949).

Uno degli apprendisti di O’Brien nell’ultimo film è stato Ray Harryhausen, che ha continuato a lavorare usando le tecniche del suo mentore e il cui “Dynamation” avrebbe ispirato generazioni di animatori, tra cui Selick. Harryhausen combinava con maestria animazione live-action e stop-motion per far interagire esseri umani e creature in film fantastici come Il risveglio del dinosauro (1953), A 30 milioni di km dalla terra (1957), Il settimo viaggio di Sinbad (1958), e Gli argonauti (1963).

L’animatore ungherese George Pal (György Pál Marczincsák) all’inizio degli anni ‘40 è arrivato a Hollywood, dove ha prodotto una serie di cortometraggi “Puppetoon” per la Paramount Pictures. A differenza di O’Brien e Harryhausen, la squadra di Pal usava l’animazione replacement, che aveva bisogno di fino a 9.000 pupazzi o parti singolarmente scolpite a mano nel legno, ognuna leggermente diversa dall’altra, che poi venivano filmate fotogramma dopo fotogramma per dare l’illusione del movimento. Anche questa è animazione stop-motion, ma da un diverso punto di vista.
Diversi cortometraggi di Pal sono stati candidati all’Oscar e lo stesso Pal ha ricevuto un Oscar onorario nel 1944. Il regista/produttore ha continuato ad usare la sua animazione anche in lungometraggi come The Great Rupert (1950), tom thumb (1958), e Avventura nella fantasia (1962).

Milioni di adulti e bambini di due generazioni conoscono bene il lavoro di Arthur Rankin, Jr. e di Jules Bass. Usando la tecnica stop-motion hanno creato “Animagic”; Rankin/Bass hanno regalato ai telespettatori classici come Rudolph the Red-Nosed Reindeer (1964) e Santa Claus is Comin’ to Town (1970). Bass ha diretto i film The Daydreamer (1966) e Mad Monster Party? (1967), che utilizzavano lo stesso procedimento.

Nel 1982, l’artista concettuale della Disney Tim Burton ha fatto il cortometraggio Vincent con l’animatore della Disney Rick Heinrichs. Girato in un bianco e nero espressionistico e narrato da Vincent Price, il film è stato realizzato con la tecnica stop-motion.

Un decennio più tardi Burton ha selezionato con cura una squadra di artisti e animatori per creare, da una sua storia originale, l’innovativo musical stop-motion Nightmare Before Christmas, chiamando il suo compagno del CalArts e collega alla Disney Selick a dirigere il film. Il regista ricorda: “Era un progetto veramente difficile, ma sapevamo che sarebbe stato un film fantastico. Con Nightmare abbiamo portato la stop-motion in nuovi campi in termini di movimenti di macchina, illuminazione, atmosfere e così via.”

Un altro decennio più tardi Selick faceva la stessa cosa con Coraline, entrando nello stesso tempo anche nello studio di animazione con base in Oregon, LAIKA Inc, come direttore supervisore per lo sviluppo di film.

Situato a Portland, dal 2003 LAIKA ha Philip H. Knight, co-fondatore e CEO di Nike, Inc. come Presidente del Consiglio d’amministrazione. Il reparto pubblicità della società si chiama LAIKA/house.
Oggi, questa società d’animazione che conta 550 collaboratori è specializzata nella produzione di film, pubblicità, video musicali e altri media e usa una grande varietà di tecniche: animazione digitale oltre alla stop motion, e 2D e 3D. Il primo progetto di Selick alla LAIKA è stato Moongirl (2005), un corto di 8 minuti animato digitalmente, nato da un concorso di cortometraggi indetto dalla società. L’idea del modellatore/compositore CG Michael Berger ha vinto, e Selick è stato scelto per la regia. Facendo l’inverso di quello che avrebbe poi fatto con Coraline, Selick ha adattato la storia e l’ha resa un libro per bambini per la Candlewick Press, con illustrazioni di Peter Chan e Courtney Booker, due degli artisti chiave che avevano lavorato al cortometraggio.

La società aveva messo mano anche al film stop motion, nominato agli Oscar, La sposa cadavere (2005), diretto da Mike Johnson e Tim Burton, e fatto in Inghilterra.

Per Coraline, era stato immaginato che il processo dello stop-motion sarebbe stato fatto come mai prima, così che la storia “avrebbe potuto essere vista attraverso il mondo di Henry” dice Neil Gaiman. “Quando ha chiamato ‘Azione!’ per la prima volta sono stato contentissimo e sapevo che sarebbe stato molto divertente. Lui era l’artista che, con immaginazione e umorismo, avrebbe fatto qualcosa di speciale – con delle cose super.”