Con gli occhi dell'assassino
Los ojos de Julia
Regia
Guillem Morales
-
Sceneggiatura
Guillem Morales, Oriol Paulo
Fotografia
Oscar Faura
Montaggio
Joan Manel Vilaseca
Scenografia
Balter Gallart
Costumi
Maria Reyes
Musica
Fernando Velázquez
Interpreti

Belén Rueda, Lluís Homar, Pablo Derqui, Francesc Orella, Joan Dalmau, Boris Ruiz

Produzione
Antena 3 Films, Mesfilms, Rodar y Rodar Cine y Televisión, Televisió de Catalunya (TV3)
Anno
2011
Nazione
Spagna
Genere
thriller
Durata

112'

Distribuzione
Moviemax
Uscita
13-05-2011
Giudizio
Media

“Il tema centrale del film è allo stesso tempo profondamente classico e anche profondamente innovativo. Un perverso e ingegnoso mix tra la tesi di Borges, il thriller di Hitchcock e il Giallo all'italiana. Carico di emozione, sensibilità e di uno stile impeccabile”. Così il regista-produttore Guillermo Del Toro (Il labirinto del fauno) definisce Con gli occhi dell'assassino secondo thriller dopo The Orphanage prodotto dalla sua casa Rodar Y Rodar.
Julia, affetta da una malattia degenerativa che le causa la perdita progressiva della vista, viene avvisata che sua sorella gemella si è appena suicidata. Avendo la consapevolezza che la sorella non sarebbe mai stata capace di un gesto così estremo, Julia si convince che questa morte sia una messa in scena legata ad un terribile segreto di famiglia. Mentre la vista di Julia si affievolisce, il tempo a disposizione per scoprire chi si nasconde dietro l’omicidio della sorella scorre troppo velocemente.

Il punto di forza della pellicola risiede nella scelta da parte del regista di far coincidere, nei momenti topici del racconto, la visione della protagonista con quella del pubblico. Questo vede-non vede quello che la brava Belen Rueda guarda, osserva, con la vista sempre più velata dalla malattia, oscurata da un intrigo che il regista svela poco a poco grazie ad una messa in scena elegante, furba, sfruttando la macchina cinema al suo meglio, adottando scelte stilistiche accattivanti, che un pubblico smaliziato riesce a smascherare.
Punto debole della pellicola il finale che come scatole cinesi un primo ne contiene un secondo ed infine un terzo, volendo spiegare tutto, non lasciando alla fine alcun ombra che invece avrebbe giovato all'opera nel suo complesso.

Nonostante questo per almeno due terzi, il film avvince, intriga, a volte spaventa; convincente in quasi tutti i suoi interpreti per una serata vissuta sul filo della tensione.[fabio melandri]