Come un tuono
The Place Beyond the Pines

Anno 2012

Nazione USA

Genere drammatico

Durata 140'

Uscita 04/03/2013

distribuzione
Lucky Red

Regia
Derek Cianfrance
Sceneggiatura
Ben Coccio, Darius Marder, Derek Cianfrance
Fotografia
Sean Bobbitt
Montaggio
Jim Helton, Ron Patane
Scenografia
Inbal Weinberg
Costumi
Erin Benach
Musica
Mike Patton
Produzione
Focus Features, Sidney Kimmel Entertainment, Electric City Entertainment
Interpreti
Ryan Gosling,
Bradley Cooper,
Eva Mendes,
Ray Liotta

 

Luke (Ryan Gosling) è un motociclista stuntman sbandato e apolide che, tornato nella cittadina di Schenectady, scopre di essere diventato padre di un bambino frutto di un flirt con l'ispanica Romina (Eva Mendes). La volontà di esserci per il figlio farà di Luke un rapinatore di banche e lo porterà a rischiare troppo fino ad arrivare a contatto col poliziotto Avery (Bradley Cooper). Questi si troverà a gestire un'improvvisa celebrità e la dilagante corruzione del Dipartimento nella speranza di far fruttare il tutto in termini di carriera. I figli di entrambi si troveranno a contatto ormai adolescenti e dovranno per forza di cose risolvere questioni che hanno lasciato segni nel profondo.

“Che le colpe dei padri non ricadano sui figli”: la visione di questo film mette a dura prova la drasticità del monito biblico, perchè il male è subdolo, impalpabile e implacabile e non vale a niente far passare il tempo o peggio pensare semplicemente di rimuovere. Come il miglior cinema morale americano insegna (quello dei capolavori di Eastwood e di Lumet tanto per intenderci) “fare giustizia” non vuol dire fare piazza pulita dei nemici di turno, ma affrontare direttamente i propri demoni interiori rischiando sempre di generare altra sofferenza in chi sta intorno.

Dopo la straziante analisi della fine di un matrimonio di “Blue Valentine”, il talentuoso Cianfrance sceglie con un certo coraggio la forma del trittico per raccontare questa storia di paternità assente, inadeguata e nel migliore dei casi (la nuova famiglia di Romina) reinventata. Ad assisterlo in una messa in scena realistica e minuziosa, c'è la solita virtuosistica fotografia di Sean Bobbitt, già apprezzato nei lavori di Steve McQueen e qui autore di un piano-sequenza iniziale che vale da solo il prezzo del biglietto. Nella scelta del cast, l'occhio al box office non compromette la qualità, basti da esempio il neo sex symbol Ryan Gosling, le cui pose da duro non priva di spessore e autenticità il personaggio.

Chi ama le grandi storie e il cinema rigoroso che non offre facili catarsi non potrà che applaudire questo ennesimo tuffo di Derek Cianfrance negli oscuri abissi che circondano i legami sentimentali e, nonostante un piglio analitico dai connotati sempre più intransigenti, salutarlo come una delle firme emergenti più interessanti del panorama internazionale. Da censurare, come al solito, il titolo italiano, che toglie afflato poetico al film nella speranza di attirare qualche fan di Van Damme.
[emiliano duroni]