Come l'acqua per gli elefanti
Water for Elephants
Regia
Francis Lawrence
-
Sceneggiatura
Richard LaGravenese
Fotografia
Rodrigo Prieto
Montaggio
Alan Edward Bell
Scenografia
Jack Fisk
Costumi
Jacqueline West
Musica
James Newton Howard
Interpreti

Reese Witherspoon, Christopher Waltz, James Pattinson, Hal Holbrook

Produzione
3 Arts Entertainment, Crazy Horse Effects, Flashpoint Entertainment, Fox 2000 Pictures
Anno
2011
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata

121'

Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
06-05-2011
Giudizio
Media

Jacob, uno studente di veterinaria di modeste origini, incontra e s’innamora di Marlena, una stella del circo d’altri tempi. Insieme scoprono la bellezza del mondo circense, condividendo l’affetto per un elefante piuttosto speciale. E malgrado tutti gli ostacoli – non ultimo l’odio del marito di Marlena, un individuo tanto carismatico quanto pericoloso – Jacob salva la donna da una vita infelice, finendo per condividere con lei un amore che durerà tutta la vita.
Tratto dal best seller di Sara Gruen Acqua agli elefanti, la pellicola diretta dal regista Francis Lawrence, recidivo dopo aver rovinato un altro bel romanzo come Io sono leggenda, è un melò mal riuscito che non avvince dall'inizio alla fine. Le colpe sono da attribuire prima di tutto alla sceneggiatura taglia e incolla di Richard La Gravenese capace di depauperare tutto il patos contenuto nel romanzo, attraverso una compressione del piano temporale che nel romanzo rendeva credibile ed emozionante vicende e personaggi. Nel film invece tutto accade in maniera talmente frettolosa, repentina, meccanica, che non si lascia il tempo di far scoccare la scintilla d'amore tra i due protagonisti, non si da respiro al rapporto per farlo crescere e renderlo credibile, in una successione di eventi talmente cadenzato che sembra che la pellicola venga proiettata a velocità doppia. Ed è strano perchè lo stesso La Gravenese era stato un maestro di leggerezza, attenzione ai dettagli, tempi lunghi e silenzi ben dosati nella storia d'amore tra Meryl Streep e Clint Eastwood ne I ponti di Madison County, ma forse era tutto merito della regia di Eastwood. Fatto stà che qui La Gravenese ha preferito
tagliare e incollare i momenti salienti del romanzo per riproporli in successione sullo schermo.
Non aiutato in questo da un regista incapace di dare una sua visione del romanzo per una pigra e manierata messa in scena, puntando forte su costumi, scenografie e una fotografia dai toni accesi del bravo Rodrigo Prieto, già collaboratore per Alejandro González Iñarritu (Amores Perros, Babel), Spike Lee (La 25a ora), Curtis Hansom (8 Mile), Oliver Stone (Comandante, Wall Street – Il denaro non dorme mai) e Pedro Almodovar (Gli abbracci spezzati)
Gli stessi attori appaiono piuttosto fuori parte. Christopher Waltz Premio Oscar per la sua splendida interpretazione del colonnello nazista Hans Landa nel film di Quentin Tarantino Bastardi senza gloria, sembra riproporre l'ombra del suo personaggio che lo ha reso famoso, per una interpretazione di maniera che non lascia segno. Come alcun segno vitale sè rintracciabile nell'interpretazione del monolite Robert Pattinson (Twilight) capace, orologio alla mano, di cambiare espressione dopo un'ora e cinquanta minuti e della sua partner in love Reese Witherspoon responsabile di un'interpretazione priva di alcun mordente e una presenza scenica pressochè inesistente. Un film che nasce sbagliato, si sviluppa nel modo più prevedibile e scontato, si chiude dopo 121 minuti che sembrano però durare il doppio. [fabio melandri]