Il cigno nero
Black Swan
Regia
Darren Aronofsky
Sceneggiatura
Mark Heyman, Andres Heinz,
John J. McLaughlin
Fotografia
Matthew Libatique
Montaggio
Andrew Weisblum
Scenografia
Thérèse DePrez
Costumi
Amy Westcott
Musica
Clint Mansell
Interpreti

Natalie Portman, Vincent Cassel, Winona Ryder, Abraham Aronofsky, Barbara Hershey, Benjamin Millepied, Janet Montgomery, Kristina Anapau, Ksenia Solo, Mark Margolis, Mila Kunis, Sebastian Stan

Produzione
Fox Searchlight Pictures, Protozoa Pictures, Phoenix Pictures, Cross Creek Pictures
Anno
2010
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata

108'

Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
18-02-2011
Giudizio
Media

La perfezione è lasciarsi andare.

In The Company il mai rimpianto abbastanza Robert Altman ci aveva portato all'interno del mondo della danza raccontando le dinamiche interne di una compagnia di danza newyorkese.
Oggi il talentuoso e scostante regista Darren Aronofsky (The Wrestler) ci conduce per mano in un viaggio immaginario nella psiche di una prima ballerina composto di tappe che sfiorano prima l'ossessione, poi la paranoia,infine la follia. Natalie Portman (Closer) è Nina, un'ambiziosa giovane ballerina di New York a caccia del doppio ruolo che tutti sognano: il Cigno Bianco, delicato e innocente, e il Cigno Nero, che emana una malvagità seducente, nel classico Il lago dei cigni, in grado di trasformare una sconosciuta in una star. Lei ottiene il ruolo, ma non è sicura di poter incarnare la parte oscura della Regina dei cigni. Mentre raggiunge nuove vette con il suo corpo, gli incubi, le fantasie e le gelosie che nasconde iniziano a farsi strada in maniera profonda, causando uno scontro pericoloso con una provocante nuova arrivata, che rappresenta la sua maggiore rivale. Nina in breve tempo si cala fin troppo bene nel ruolo del malvagio e mortale Cigno nero.
Aronofsky costruisce un intenso horror psicologico, fatto di corpi martoriati, psicologie estreme e anime in pena, costruendo un mondo in cui i limiti tra realtà e fantasia, quotidianità e universo interiore si miscelano senza soluzione di continuità. Un unicuum narrativo ed estetico in cui il regista coinvolge anche lo spettatore portandolo dentro e fuori il palcoscenico dell'azione, dentro e fuori gli incubi e le ossessioni della protagonista, eliminando quel velo opaco che solitamente crea la distanza tra rappresentazione e rappresentato.
Un film costruito come un lungo crescendo emotivo che esplode, ma forse sarebbe meglio dire, implode nel gran finale che è allo stesso tempo realizzazione e compimento di un sogno/incubo infinito. [fabio melandri]

Nominations: Miglior Film, Regia, Attrice Protagonista (Nathalie Portman), Fotografia, Montaggio